No alla patente a punti in edilizia e no al rating d’impresa per partecipare agli appalti nelle costruzioni.
E’ un doppio NO contro nuovi balzelli e nuova burocrazia nel settore quello che arriva da Confartigianato Edilizia Sardegna, a tutela delle oltre 22mila imprese isolane delle costruzioni, che impiegano oltre 40mila addetti.
“Ancora una volta vogliamo richiamare la Politica a un senso di responsabilità verso le piccole e piccolissime imprese delle costruzioni che sono schiacciate da una burocrazia sempre più soffocante. Per questo non ravvisiamo la necessità di una patente a punti, poiché il rispetto delle norme è codificato dai molteplici adempimenti già previsti, tanto meno la necessità di un rating d’impresa”.
Così Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, torna a sottolineare come i tanti lacci e lacciuoli imposti alle piccole e micro imprese di fatto duplichino oneri ed adempimenti aumentando in questo modo le tasse.
Sulla patente a punti per le imprese edili, Meloni è netto: “Siamo favorevoli alla massima sicurezza sui luoghi di lavoro ma siamo totalmente contrari a questa idea perché punirebbe chi lavora con onestà. Questa si presta ad alterare il libero mercato favorendo i grandi general contractors a svantaggio delle piccole imprese”.
Per Confartigianato Edilizia, infatti, la qualifica di “impresa sicura” potrebbe comprendere determinati standard contrattuali e organizzativi nell’impiego della manodopera, anche in relazione agli appalti e alle tipologie di lavoro flessibile utilizzati. Come per la patente di guida, dunque, alle imprese e ai lavoratori autonomi che operano nell’edilizia verrebbe attribuito un punteggio iniziale soggetto a decurtazione in seguito all’accertamento di violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro: arrivati all’azzeramento del punteggio per ripetute violazioni, scatterà il blocco dell’attività e la chiusura dei cantieri.
“Comprendiamo la battaglia per la sicurezza nei cantieri, la legalità e la trasparenza delle operazioni sono da sempre priorità per Confartigianato – aggiunge il Presidente – tuttavia contestiamo con forza il merito del provvedimento che si basa sull’idea che solo attraverso un ulteriore carico burocratico si possa garantire la virtuosità di un’impresa”. “Inoltre – prosegue – mentre questa nuovo obbligo è penalizzante per le piccole e micro imprese, sicuramente non peserà a quelle grandi e più strutturate. Non vorremmo dunque arrivare a pensare che il percorso sia quello di favorire alcuni gruppi a scapito degli altri”.
Le imprese edili di Confartigianato Sardegna, infatti, non ravvisano la necessità di una patente a punti poiché il rispetto delle norme è codificato dai molteplici adempimenti già previsti dall’attuale sistema normativo quali il Durc (Documento unico sulla regolarità contributiva), il Pos (Piano operativo di sicurezza), il Pimus (Piano di montaggio uso e smontaggio del ponteggio), il piano di lavoro per lo smaltimento dell’amianto, i cartellini di riconoscimento dei lavoratori. Inoltre, esistono già vari e numerosi adempimenti formativi (per i lavori in quota, per l’utilizzo delle gru e similari, per l’utilizzo degli escavatori ed in generale per le macchine complesse, per il servizio di pronto soccorso, etc.), l’obbligo delle visite mediche e non ultimo l’iscrizione all’albo regionale per il trasporto dei rifiuti.
“Aggiungere un sistema a punti che prevede decurtazioni impedendo la partecipazione a gare pubbliche – riprende Meloni – anche se un’impresa ha investito nella Soa, non è a nostro avviso di alcuna utilità in questo momento di profonda crisi economica. Negli anni abbiamo formato ed informato i nostri associati, abbiamo verificato la trasparenza del lavoro, attività che continuiamo a svolgere per cercare di garantire sviluppo con buone pratiche. Oggi ci sentiamo di poter dire ad alta voce che questo provvedimento altro non farà se non punire chi ha lavorato in onestà: non è con una burocrazia opprimente che si garantisce la sicurezza in ambito lavorativo”.
Da Confartigianato Edilizia Sardegna pollice verso anche contro il “rating d’impresa”.
“Esprimiamo un giudizio fortemente negativo sul rating d’impresa, predisposto dall’Autorità Nazionale AntiCorruzione, pensato per misurare la reputazione delle imprese – riprende Meloni – diciamo no all’impostazione che somiglia tanto a uno strumento punitivo”. “Una impostazione totalmente inaccettabile – rimarca il Presidente Meloni – perché viziata, ancora una volta, dal pregiudizio nei confronti delle imprese del settore: si sta costruendo uno strumento di valutazione di fatto penalizzante e pertanto del tutto contrario allo spirito originario della legge delega”.
“Il sistema di valutazione allo studio di Anac – continua Meloni – infatti, non prevede requisiti oggettivi e misurabili né definitivi, principi base del rating d’impresa, lasciando ampia discrezionalità alle stazioni appaltanti, che sulla base di meri giudizi soggettivi possono determinare pericolose alterazioni della concorrenza e delle gare”.
“Pertanto – conclude il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – nell’attesa che si avvii una qualificazione dell’intero comparto delle costruzioni e dei servizi e delle forniture, stazioni appaltanti incluse, bisogna puntare su un sistema premiante in grado di determinare l’affidabilità dell’impresa esecutrice, valutando la reale capacità tecnica, professionale e organizzativa, la solidità patrimoniale, e la permanenza sul mercato”.
Confartigianato, a livello nazionale, ha presentato una serie di proposte di modifica del testo unico sulla sicurezza tutte orientate a introdurre comportamenti virtuosi piuttosto che adempimenti formali che non hanno finora portato miglioramenti concreti.
Confartigianato Imprese Sardegna annuncia che, nei prossimi giorni, contatterà i Parlamentari sardi chiedendo il loro l’intervento in prima persona, per la risoluzione di queste problematiche che interessano tutti gli imprenditori e i professionisti del settore dell’edilizia e delle costruzioni.