“Per il rilancio delle costruzioni in Sardegna è necessaria una road map, che metta in relazione Regione, imprenditori e territori, che definisca sia le priorità di un settore che, nonostante le grande opportunità, non reagisce come dovrebbe, sia un nuovo approccio culturale in tema di pianificazione territoriale e urbanistica”.
E’ un messaggio forte e chiaro quello che Giacomo Meloni, il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, vuole lanciare alla Politica regionale, in rappresentanza delle oltre 22mila imprese isolane delle costruzioni, che impiegano oltre 40mila addetti.
Il settore, infatti, tenta faticosamente di uscire dal lungo periodo di crisi, seppure con ritmi e valori ancora molto distanti da quelli che hanno preceduto il 2008. Il sistema dell’edilizia della Sardegna, non è una novità, soffre ancora soprattutto tra le piccole imprese.
Dall’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato i dati del terzo trimestre 2018 e paragonati con quelli dello stesso periodo del 2019, emerge come a livello generale vi sia stata una crescita, seppure impalpabile, del settore; le realtà delle costruzioni in Sardegna erano 22.421 nel 2018 mentre nel 2019 sono arrivate a 22.440, crescendo in termini assoluti di 19 unità (+0,1%). Al contrario, tra le imprese artigiane del comparto, ancora segno negativo: nel terzo trimestre 2018 erano 13.005 mentre nel 2019 sono crollate a 12.897, registrando una pesante contrazione di 108 unità (-1,7%). Negli anni il settore ha anche subito un cedimento verticale anche del valore aggiunto: tra il 2007 e il 2016 è calato del 27,7%, corrispondente a un mancato giro d’affari di 652 milioni di euro. Infatti, se nel 2007 era di 2 miliardi e 351milioni nel 2015 è passato a 1 miliardo e 657 milioni. Nel 2017 l’incidenza sul valore aggiunto delle Costruzioni sull’economia regionale della Sardegna è stata del 5,6%.
“Siamo alla vigilia di scelte che metteranno l’edilizia sarda al centro di un processo di revisione del sistema costruttivo e di intervento che rappresenterà la vera sfida per il futuro della regione e per le imprese – continua Meloni – per questo è necessario un dialogo immediato, concreto e duraturo tra tutti gli attori del sistema delle costruzioni, con la regia dell’Assessorato all’Urbanistica, per trovare insieme risposte che permettano alla ripresa di consolidarsi. La strada verso la risalita è perciò lunga e complessa e necessita di interventi, anche shock, che possano consolidare questo tentativo di crescita”.
Le analisi dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna ricordano come le costruzioni interessino una percentuale molto importante della produzione dell’Isola, dell’occupazione e del PIL locale, superiore al 20%, se si tiene presente la filiera lunga che esso attiva coinvolgendo, inoltre, circa l’80% dei settori economici e la ricchezza che si genera ricade sullo stesso territorio isolano.
Poi l’allarme del Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna: “Rileviamo come tra le imprese ci sia una grande attesa per le novità annunciate in tema di rilancio dell’edilizia – sottolinea Meloni– tale attesa, paradossalmente, si sta trasformando in un freno sia per i cittadini e investitori, sia per le imprese. Pochi, infatti, in questo momento vogliono programmare senza avere certezze di come evolveranno le regole urbanistiche e di quali saranno le future opportunità”.
Per Confartigianato Sardegna, infatti, investire e intervenire nelle costruzioni, significa città più competitive, efficienti, sostenibili e accessibili, mediante un uso consapevole del territorio e delle risorse, significa attività produttive ed economiche responsabili, è perciò il modo migliore per sostenere tutta l’economia regionale.
“Ancora una volta – ribadisce il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – il nostro auspicio è quello che, per tutto ciò che riguarderà le costruzioni e in generale, l’edilizia, vengano messi da parte gli approcci ideologici che descrivono in maniera negativa il settore edile, identificato come principale “distruttore” del patrimonio ambientale sardo o come categoria di speculatori, nel senso più negativo del termine, che non tengono conto degli interessi generali della collettività”.
Confartigianato Edilizia Sardegna poi lancia tre proposte concrete: la prima: accelerare il più possibile la definizione delle nuove regole urbanistiche e il loro iter di approvazione, perché i cittadini e le imprese hanno bisogno di certezze e di un quadro legislativo definito. Il comparto dell’edilizia ha necessità di una spinta nella direzione giusta. La seconda: stabilire, appena possibile, una azione informativa e formativa da parte della Regione Sardegna verso il personale degli uffici tecnici di comuni ed enti locali al fine di avere una applicazione corretta e uniforme. La terza: attivare, a regia regionale, un tavolo delle costruzioni, che, ovviamente, comprenda le Organizzazioni Artigiane insieme a tutti gli altri attori professionali, amministrativi e territoriali, per affrontare il monitoraggio dell’attuazione dei provvedimenti.
In chiusura la speranza delle imprese artigiane delle costruzioni: “Dobbiamo ridare valore alla Sardegna e alle sue imprese partendo dal valore del territorio. Per questo abbiamo necessità di norme urbanistiche chiare, certe, stabili e immediatamente applicabili – conclude Meloni – lo abbiamo detto alle Giunte passate e lo ripetiamo anche a questa”.