ETICHETTE ALIMENTARI – Una circolare del Ministero esclude le microimprese dall’obbligo dell’“etichetta nutrizionale” ma la deroga non vale per chi vende fuori dall’ambito locale. Mameli (Confartigianato Sardegna): “L’indicazione degli alimenti resta una opportunità per chi vuole esportare: continueremo a informare le imprese”.

Le microimprese dell’alimentazione sono state escluse dall’applicazione dell’etichetta nutrizionale sui loro prodotti, obbligo dell’Unione Europea che, in ogni caso, entrerà in vigore il prossimo 13 dicembre per tantissimi produttori del settore che dovranno indicare calorie, grassi, carboidrati, proteine, sale eccetera per 100 grammi di prodotto.

Grazie anche alla pressione di Confartigianato Alimentare, lo ha chiarito una circolare dei Ministeri della Salute e dello Sviluppo Economico  (circolare-deroga-allegato-v-punto-19-16-11-2016), diramata pochi giorni fa, che sottolinea come dal regolamento europeo 1169/2011 (reg-1169-2011-ue_etichettaturavengano escluse dall’obbligo della tabella nutrizionale non solo la produzione e vendita di prodotti sfusi (pane, gelato, pasticceria fresca, gastronomia, pizza da asporto) ma anche la produzione e vendita di piccole quantità di prodotti artigianali confezionati, a patto che sia in un mercato locale (provincia d’origine e limitrofe) per vendita al dettaglio.

La deroga vale soprattutto per certe tipologie di prodotti artigianali, non standardizzati e quindi non lavorati in serie, per i quali è molto difficile realizzare delle precise tabelle nutrizionali, che invece richiedono una matematica precisione sui dosaggi degli ingredienti.

Nell’esclusione dall’obbligo dell’etichetta rientrano, quindi, produttori e fornitori, artigiani e agricoli, che abbiano un legame diretto con i consumatori, con un fatturato inferiore a 2 milioni di euro e con meno di 10 dipendenti.

Al contrario, sono obbligate all’apposizione dell’etichetta tutte le imprese che vorranno proporre i propri prodotti nel mercato extraregionale, nazionale, mondiale e on line, quelle che operano con intermediari (come i grossisti) e con la grande distribuzione, e quelle i cui trasporti prevedano lunghe distanze.

Siamo molto soddisfatti di questa decisione – afferma Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegnaperché è impossibile applicare alle piccole imprese le stesse norme della grande industria alimentare”. “Non si può chiedere lo stesso impegno burocratico, ed economico, a chi lavora da solo e per il mercato sotto casa – continua il Segretario – e ugualmente a chi ha migliaia di dipendenti ed esporta in tutto il mondo”.

L’etichetta nutrizionale, già applicata da migliaia di piccole imprese è indubbiamente un tipo di informazione gradita ai consumatori oggi sempre più attenti a questi aspetti – continua Mameliè chiaro che ogni singola azienda che opera nel mercato di prossimità potrà valutare, in base al proprio tipo di prodotto e agli orientamenti del pubblico, se investire poche decine di euro per poter realizzare le tabelle nutrizionali, magari utilizzando il software realizzato dalla nostra Associazione”. “Considerato che le microimprese si ritrovano sul mercato a competere con imprese più strutturate che devono obbligatoriamente inserire le informazioni nutrizionali – prosegue il Segretario – la scelta di utilizzare o no questo tipo di etichettatura è anche una scelta di marketing. In ogni caso, al di la degli obblighi, crediamo sia importante per le aziende conoscere l’ambito dell’applicazione del regolamento nelle produzioni, le modalità di compilazione della nuova etichetta e quali alimenti possono risultare esentati”.

Confartigianato Imprese Sardegna continuerà a supportare, ad accompagnare e preparare imprese ed esercizi affinché siano pienamente rispondenti alla normativa in materia di trasparenza alimentare.

Infatti, grazie al lavoro iniziato quattro anni fa in stretta collaborazione con gli artigiani del settore, l’Associazione ha creato un software che dispone di una banca dati di oltre 2mila ingredienti. L’applicazione permette, inserendo gli ingredienti, di generare una etichetta contenente le informazioni, obbligatorie e aggiuntive, e pronta per essere applicata sulla confezione. Tale sistema è stato studiato per semplificare al massimo una procedura che altrimenti risulterebbe proibitiva per le piccole aziende.

“Anche dalla conoscenza della normativa, dalle opportunità offerte e dalla semplice apposizione di una etichetta – conclude il Segretario di Confartigianato Imprese Sardegnapassa lo sviluppo di un settore che in Sardegna ha enormi potenzialità, soprattutto nell’export, ma che deve rendersi competitivo in un mondo sempre più grande e difficile da affrontare”.