Donne sarde al centro dello sviluppo e dell’economia dell’Isola, artefici del loro futuro ma che affrontano ogni giorno le difficoltà di essere contemporaneamente figlie, compagne, madri, mogli e imprenditrici. Soprattutto per queste ultime, le parole scolpite nell’animo sono fatica e resilienza.

Di questo ha parlato, ieri sera a Bruxelles, la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, chiamata a rappresentare le donne sarde, italiane e del Mediterraneo nell’iniziativa “Eurochambres Women Entrepreneurs event”, evento organizzato dalla rappresentanza della Camera di Commercio della Turchia presso l’Unione Europea.

Il link dell’intervento della Presidente: https://we.tl/t-Gwn8JyV9WZ

La Sardegna è spesso troppo lontana dalle politiche di Bruxelles dove si decidono le sorti delle nostre imprese, dei nostri territori e del nostro popolo – ha detto la Presidente Laiper questo come Associazione d’Impresa siamo venuti nel cuore delle Istituzioni Europee perché abbiamo l’idea di una Sardegna che si integri e che sia una opportunità per lo sviluppo di tutto il resto dell’Italia e di tutto il resto del Continente Europeo”. “Confartigianato Sardegna vuole, con le proprie imprese, essere quella spina dorsale che continua a mantenere in piedi l’economia dell’intero territorio regionale – prosegue la Laima per poterlo fare c’è la necessità che qui, dove si prendono le decisioni, si ricordino che i collegamenti e le infrastrutture, sono essenziali per partire dalle stesse condizioni dalle quali partono le attività produttive di tutte le altre regioni europee”.

Ed è con questa premessa che la Presidente di Confartigianato Sardegna, ha aperto il suo discorso sulle donne sarde.

Le donne sarde sono da sempre un pilastro fondamentale della società, contribuendo in modo significativo al tessuto sociale ed economico dell’isola – ha proseguito la Presidente Lai alla platea di ascoltatrici – le imprenditrici isolane, anche in una terra così ricca di talento come la nostra, da sempre pagano un prezzo altissimo per affermarsi nel sistema economico, sociale e politico. Affrontano sfide significative mentre cercano di farsi largo nel mondo degli affari e dell’impresa. Sono straordinarie, dotate di resilienza, capacità multitasking e dedizione straordinaria nel lavoro come nella famiglia. Ed è su queste doti che loro continuano a far leva per essere artefici del loro futuro e del loro sviluppo. Nonostante i progressi compiuti negli ultimi anni, molti ostacoli rimangono, ostacoli che limitano le loro opportunità di successo”.

Poi ha presentato i numeri delle donne imprenditrici nell’Isola.

Sono quasi 40mila le capitane d’impresa che, in Sardegna, con enormi sacrifici, resistono alla crisi, si adattano alle nuove esigenze e vanno a caccia di mercati e opportunità per crescere. Di queste ben 5.004 sono titolari di aziende artigiane che, con il loro impegno, si occupano di agroalimentare e servizi alla persona, supporto alle imprese e cura del verde ma anche di edilizia, costruzioni, attività manifatturiere e servizi di comunicazione. Nella nostra Isola, oggi le imprese artigiane femminili registrate presso le Camere di Commercio rappresentano il 20,7% del panorama artigiano dell’isola, un piccolo-grande esercito attività produttive a conduzione femminile all’interno di un importante sistema imprenditoriale rosa. Nutrita anche la “pattuglia” delle realtà imprenditoriali femminili che in Sardegna sono gestite da straniere: 2.465 attività di cui 460 dirette da giovani non italiane. A livello nazionale la componente straniera che guida “imprese donna” rappresenta il 10,7% delle quasi 1 milione 335mila imprese rosa in Italia. In un anno la crescita è stata del +3,7%, raggiungendo quota 143mila. La gran parte di queste iniziative ha meno di dieci anni di vita, dal 2010 in poi sono nate oltre 98mila aziende quasi il 70% del totale.

Per la Presidentesebbene le imprenditrici sarde siano caratterizzate da un’indomita resilienza e spirito innovativo, è fondamentale riconoscere le sfide uniche che devono affrontare e superare. Dal difficile accesso al finanziamento alle complesse dinamiche di conciliazione tra lavoro e famiglia, le barriere di genere rimangono una realtà con cui molte imprenditrici si confrontano quotidianamente”. E ancora “i dati economici confermano che, nonostante il 2021 sia stato un anno di ripresa, le imprenditrici hanno lottato per recuperare i livelli di fatturato pre-crisi, con una variazione media dei ricavi del -9,7%. Tale situazione è particolarmente evidente nei settori della moda e del benessere, fortemente colpiti dagli effetti della crisi sanitaria. Le donne imprenditrici con figli affrontano sfide aggiuntive, con un tasso di occupazione inferiore rispetto alle donne senza figli. Questo sottolinea l’importanza di affrontare le questioni legate alla conciliazione tra lavoro e famiglia”.

La Presidente ha anche ricordato come Confartigianato abbia calcolato come il tasso di occupazione delle donne senza figli sia pari al 55,5%, ma scenda al 52,8% per le donne con figli. Addirittura il tasso di occupazione scende al 44,7% per le donne con figli tra i 25 e i 34 anni. “Conciliare lavoro e famiglia è ancora un grande problema per le imprenditrici artigiane – ha sottolineato – il 44,3% denuncia difficoltà penalizzanti nel dividersi tra gli impegni lavorativi e la cura della famiglia”.

Poi le proposte sulle Politiche di Parità di Genere: “Chiediamo alle istituzioni di promuovere politiche volte a ridurre le discriminazioni di genere e a facilitare l’accesso delle donne al credito e al sostegno imprenditoriale”. Poi la Formazione su Misura: “Sollecitiamo investimenti mirati in programmi di formazione imprenditoriale specifici per le donne, garantendo così l’acquisizione delle competenze necessarie per gestire con successo le proprie attività”. E ancora le Reti di Supporto: “Dobbiamo incoraggiare la creazione di reti di supporto tra donne imprenditrici, offrendo loro un luogo dove condividere esperienze, conoscenze e risorse per favorire il successo imprenditoriale”. Poi l’Assistenza all’Infanzia Accessibile: “Chiediamo la realizzazione di servizi di assistenza all’infanzia accessibili per facilitare la conciliazione tra lavoro e famiglia”.

E’ imprescindibile affrontare le Sfide Insieme per un Futuro Prospero – ha concluso la Presidente Laisuperare questi ostacoli richiederà uno sforzo congiunto. Le donne imprenditrici in Sardegna rappresentano una risorsa inestimabile, e il loro successo avrà un impatto positivo sull’intera comunità. Per questo, crediamo che la Società e i Governi debbano collaborare per creare un ambiente imprenditoriale più equo e inclusivo, dove ogni donna possa prosperare e contribuire al progresso dell’isola”.