Una donna offesa è come un petalo a terra. Una donna umiliata è come una rosa fresca schiacciata nel fango. Una donna violata è come una foresta bruciata.
Una donna uccisa è come la desertificazione del nostro futuro. Fermiamo dall’inizio questa germinazione di violenza
”.

Inizia così la riflessione di Norella Orrù, componente regionale della Giunta di Confartigianato Imprese Sardegna e delegata contro la violenza di genere, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Con tutte le donne di “infinita volontà” e con tutti gli uomini di “ottima volontà”, vorremmo condividere una riflessione amara e dolorosissima in questa ennesima giornata mondiale contro la violenza sulle donne, che ci scopre impotenti e attonite di fronte all’escalation di violenze di genere che caratterizza ancora la società del Terzo Millennio. Perché la violenza sulle donne, fisica e psicologica, purtroppo continua ogni giorno. Un dramma che va sottolineato e raccontato sempre, solo così possiamo cercare di cancellare questo fenomeno. C’è il bisogno di mantenere alta l’attenzione su un fenomeno che, prima di diventare materia di cronaca nera, affonda le sue radici in una cultura maschilista e patriarcale che si traduce in rapporti di forza storicamente diseguali tra i sessi. Ciò che emerge dalla quotidianità, è solo la punta dell’iceberg costituita da fatti di cronaca e denunce ma questo avvilente fenomeno è spesso anche psicologico ed economico. Bisogna agire culturalmente anche nei luoghi di lavoro, dove molte donne scontano ancora pregiudizi che non permettono loro, ad esempio, di avere il giusto trattamento economico o arrivare a ricoprire ruoli apicali. E ancora, la difficoltà nell’entrare nel mondo del lavoro e di conciliare i tempi professionali con quelli di cura che spesso sfocia nella rinuncia alla propria occupazione. La mancanza di adeguate entrate proprie spesso non permette alla vittima di allontanarsi dal proprio carnefice. Spesso le aziende che rappresentiamo, soprattutto quelle che si dedicano alla cura della persona, diventano angoli protetti in cui le donne si lasciano andare a sfoghi e confidenze. Nel tempo, con la maggior parte di loro si instaura un rapporto personale che va oltre i trattamenti e spesso i nostri operatori si fanno carico di pezzi di vita delle nostre clienti nel bene e nel male. A tutte le donne oggi vogliamo dire con fermezza che siamo al loro fianco e che troveranno sempre in noi degli alleati”.

Poi l’appello di Confartigianato Sardegna: “Usate il numero di telefono 1522, è una porta di accesso alla rete di supporto. Questo è infatti il servizio del Ministero dell’Interno a sostegno delle donne vittime di violenza che offre un servizio di call center. Gli operatori forniscono alle vittime, assicurando loro l’anonimato, un sostegno psicologico e giuridico, nonché l’indicazione di strutture pubbliche e private presenti sul territorio a cui rivolgersi. Il servizio multilingue, attivo 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, dà una prima risposta immediata alle vittime e contribuisce all’emersione delle richieste di aiuto favorite dalla garanzia dell’anonimato”.