INSULARITA’ – Gli artigiani sardi chiedono allo Stato di poter crescere e competere con pari diritti in Italia ed Europa. Matzutzi (Presidente Confartigianato Sardegna): “Basta con le “non risposte”: l’Insularità in Costituzione è una necessità non un privilegio”. L’Associazione di fianco al Comitato per sensibilizzare imprese e cittadini.
Trasporti, infrastrutture, energia, pressione fiscale, competitività.
Sono queste alcune delle “zavorre” che la Sardegna si trascina dietro da decenni, che influiscono negativamente sul sistema produttivo sardo e sui suoi abitanti, e che lo Stato, in oltre 70 anni, non è riuscito nemmeno a mitigare.
Per questo le aziende artigiane di Confartigianato Imprese Sardegna hanno deciso, ancora una volta, di prendere posizione rispetto alla “non risposta” del Governo Nazionale sulla proposta di inserimento dell’Insularità in Costituzione.
“Sono passati quasi 2 anni, e ben 3 Governi nazionali, ma della richiesta fatta dal Comitato per l’Insularità in Costituzione si sono perse le tracce – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – vorremmo capire perché lo Stato non ci ascolta e non agisce, concretamente, per colmare tutti i gap, evidenti e quotidianamente tangibili, che affliggono la nostra regione”.
“Oggi, per fare impresa in Sardegna, bisogna essere più bravi e più tenaci almeno 5 volte di più rispetto agli altri colleghi del resto d’Italia – continua Matzutzi – ma solo perché gli evidenti svantaggi che affliggono le realtà economiche non hanno nessuna compensazione da parte del Governo Nazionale”. “Non stiamo chiedendo privilegi o scorciatoie – sottolinea il Presidente di Confartigianato Sardegna – chiediamo solo di avere le stesse possibilità di crescita, di sviluppo, di pari diritti e opportunità che, da sempre, che hanno altre imprese di altri contesti. Gli imprenditori non vogliono assistenzialismo: chiedono solo di essere messi in grado di competere a pari regole con le altre regioni d’Italia, dell’Unione Europea e del bacino del Mediterraneo”.
“In ogni caso, è incredibile vedere come Roma, anziché essere vicina all’Isola, alle attività produttive che faticano tutti i giorni e ai sardi – conclude Matzutzi – rimanga silente e immobile. Su questo atteggiamento rimaniamo sbalorditi ma devono sapere che non rimarremo impassibili di fronte alle “non risposte” perché ci batteremo fino a quando il riconoscimento dell’Insularità non verrà scritto in Costituzione. Siamo, e saremo in futuro, di fianco al Comitato nelle azioni che poterà avanti e in tutte le attività che saranno utili a sensibilizzare imprese e cittadini”.