La delusione di Confartigianato Sardegna. Stefano Mameli (Segretario Regionale): “Non vediamo reali opportunità di crescita per il settore”. Buio anche sulla formazione professionale

“La manovra finanziaria, appesantita dai costi della spesa sanitaria, chiede un sacrificio alle imprese con l’aumento dell’IRAP senza dare in cambio reali opportunità di crescita. Siamo delusi e insoddisfatti”.

Così Stefano Mameli, Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, sulla Manovra Finanziaria 2016 in presentazione a Cagliari.

“Dobbiamo sottolineare che, purtroppo, l’ossigeno per lo sviluppo di cui si è parlato molto in questi giorni – continua Mameli – arriva principalmente dalle risorse europee 2014-2020, per le quali, peraltro siamo in una situazione di ritardo dei bandi”.

“Per le imprese artigiane, il Documento di Economia e Finanza presentato dalla Giunta Regionale contiene però un aspetto decisamente condivisibile – prosegue il Segretario di Confartigianato – infatti prevede che “gli strumenti di incentivazione per l’accesso alle agevolazioni nel settore manifatturiero e dell’artigianato terranno conto delle specificità territoriali e settoriali, per valorizzare le competenze strategiche delle imprese, aggregare le produzioni artigiane e facilitare la distribuzione del prodotto”. Ci auguriamo che Giunta e Consiglio siano conseguenti e riservino adeguate risorse per incentivare le imprese artigiane da troppo tempo dimenticate dalle politiche regionali. Ci auguriamo che gli incentivi non vadano solo per l’innovazione e la ricerca ma, molto più semplicemente, anche verso le imprese che necessitano di effettuare investimenti ordinari”.

In ogni caso, Confartigianato Sardegna sottolinea come non possa esprimere un giudizio approfondito, ovvero entrare nel merito delle poste di bilancio, perché l’indispensabile Allegato Tecnico non è stato reso noto.

Poi il passaggio sulla Formazione Professionale.

“Neanche sul tema della Formazione Professionale, la vera leva per lo sviluppo delle imprese, si vedono scelte strategiche determinanti – continua Mameli – mentre notiamo che sull’istruzione e sull’università l’attenzione è più che adeguata”.

“Sulla Formazione siamo molto preoccupati sia per le insufficienti risorse, sia perché mancano scelte coraggiose e strategiche – continua il Segretario – al contrario c’è bisogno di investimenti e occorre prendere una decisione su quali filiere e figure professionali sviluppare. Fatta la scelta occorre concentrare le risorse e non disperderle”. “In questi giorni, per esempio, in Veneto si è deciso di destinare due milioni di euro solo per la formazione degli operatori della moda – conclude Mameli – in Sardegna si potrebbe pensare di fare altrettanto su figure professionali che si ritengono strategiche”.