Il caldo, si sa, non è amico delle bollette, già ampiamente esplose a causa del caro energia che perdura da più di due anni. Inoltre, il termometro impazzito e l’afa fanno aumentare l’uso degli oltre 350mila gli impianti di condizionamento, installati nelle abitazioni, nei negozi e nelle attività produttive della Sardegna, che rimangono accesi, in media, circa 6 ore al giorno.
Per tentare di contenere il conto che, inevitabilmente, la calura estiva potrà presentarci, gli impiantisti di Confartigianato Sardegna suggeriscono di applicare i 14 consigli studiati da ENEA sull’uso efficiente dei climatizzatori. Tra questi ci sono conoscere il proprio impianto domestico, fare il check up domestico, effettuare la manutenzione regolare, prestare attenzione alla classe energetica, sceglie la tecnologia inverter, prestare attenzione agli incentivi e alla posizione, chiudere le finestre e le persiane nelle ore più calde, non raffreddare troppo l’ambiente e attenzione all’umidità, ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore, non lasciare porte e finestre aperte, utilizzare termostati programmabili, ridurre gli apporti termici delle apparecchiature, valutare l’abbinamento di pompa di calore e fotovoltaico.
Secondo i dati più recenti dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna nell’Isola il 59,9% degli immobili utilizza il sistema di condizionamento caldo/freddo (ovvero la climatizzazione unica per estate e inverno), contro una media italiana del 48,8%. All’interno di questa percentuale, l’82,9% sono pompe di calore fisse o portatili, il 13,2% sono condizionatori utilizzati solo per raffreddamento e il 3,9% è costituito da impianti centralizzati. L’Isola è terza in Italia per dotazione di sistemi di condizionamento, dopo Veneto e Sicilia. Nei mesi più caldi i condizionatori rimangono accesi in media 6 ore e 17 minuti al giorno; rimangono accesi per circa tre ore nel pomeriggio, poco più di due ore la notte e circa 1 ora la mattina. Gli impianti di condizionamento centralizzato o autonomi rimangono accesi più a lungo (7 ore e 11 minuti) rispetto agli apparecchi singoli di solo raffreddamento (6 ore e 7 minuti) o di caldo/freddo (6 ore e 1 minuto). Le famiglie con almeno una persona anziana accendono i condizionatori quasi 30 minuto in meno rispetto alle restanti famiglie. Nel pomeriggio gli anziani soli (65anni e più) li accendono per circa 20 minuti delle restanti famiglie, mentre li accendono di meno la notte.
“Non tutti i dispositivi utilizzati per il raffrescamento sono uguali – avverte Giuseppe Tatti, impiantista e dirigente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – grazie ai rendimenti elevati, i climatizzatori a pompa di calore ad alta efficienza richiedono meno energia rispetto ai condizionatori di vecchia generazione, riducendo le bollette e contribuendo a ridurre le emissioni di CO2 e l’impatto ambientale”. “Esistono fondamentalmente due tipi di condizionatori-climatizzatori in commercio: condizionatore fisso, condizionatore portatile – prosegue Tatti– a sua volta, ciascun modello di condizionatore, fisso o portatile che sia, ha diversa potenza e diversa classe energetica”. “Da cosa dipende il consumo di un condizionatore? Il consumo di un condizionatore dipende da diversi fattori, che andrebbero sempre verificati prima dell’acquisto – sottolinea il dirigente regionale di Confartigianato Imprese Sardegna – ecco un elenco dei principali: tipologia (fisso o portatile); potenza; classe energetica; presenza o meno di tecnologia inverter. Quanto consuma un condizionatore all’ora è una domanda che può trovare risposta consultando la scheda dell’apparecchio. In particolare, si deve ricercare il dato relativo al consumo energetico massimo e minimo in modalità di raffreddamento. Per questo bisogna prestare la massima attenzione durante l’acquisto, l’installazione e nell’uso e servitevi sempre di imprese certificate”. ”Un fattore estremamente importante per ottenere un sostanziale risparmio – prosegue – è il fatto di installare un unità correttamente dimensionata, sembra scontato ma i clienti che acquistano in modo autonomo spesso comprano un unità più grande “in modo da essere tranquilli”, ottenendo un confort ambientale non soddisfacente e annullando il vantaggio di avere una macchina inverter , ossia, quella macchina raggiunge troppo rapidamente la temperatura richiesta e il compressore non riesce a modulare , quindi inizia a lavorare come i vecchi ON – OFF”.
Gli impiantisti sottolineano anche come ogni tipologia di unità abbi il suo utilizzo: un condizionatore portatile è utile a risolvere una emergenza o un utilizzo saltuario mentre uno fisso di fascia media può essere consigliato in un appartamento che ha un utilizzo saltuario. Nelle abitazioni principali, quando possibile, bisogna prestare una particolare attenzione alla classe energetica, un errore di dimensionamento o una unità non adatta può incidere in modo importante nel bilancio energetico annuale.
“In ogni caso, condizione essenziale, prima di avviare il “sistema” di raffrescamento – ricorda – è quella di procedere alla verifica del loro corretto funzionamento, al controllo di eventuali perdite di gas refrigerante e alla pulizia e sanificazione dei filtri e di quanto potrebbe esser stato accumulato (polvere, allergeni o agenti patogeni) nel corso del periodo invernale e che, alla loro riaccensione, potrebbero venire immessi nell’ambiente in cui viviamo e quindi li potremmo respirare”. “Verifiche – conclude Tatti – che è bene evitare di fare da soli, soprattutto nei casi di controllo sulle perdite che, come per le installazioni di nuovi condizionatori, devono essere eseguiti esclusivamente da persone e ditte in possesso dell’obbligatoria certificazione che attesta l’idoneità a maneggiare gas refrigeranti, ritenuti, in parte, responsabili di danni all’ambiente”.
Ecco i 14 consigli pratici che i tecnici ENEA e gli Impiantisti di Confartigianato Sardegna suggeriscono di adottare nell’utilizzo delle pompe di calore per la climatizzazione estiva, in modo da massimizzare i benefici ambientali e i risparmi energetici.
Manutenzione regolare
Come qualsiasi altro elettrodomestico, anche il climatizzatore richiede pulizia e manutenzione per funzionare correttamente. Inoltre, è importante controllare la tenuta del circuito del gas. Se il condizionatore non viene manutenuto correttamente, tende a lavorare sotto sforzo, consumando fino al 30% in più di energia elettrica rispetto ai parametri di fabbrica. La normativa prevede l’obbligo del libretto impianto e di controlli periodici per gli impianti con una potenza superiore a 12 kW per quelli estivi e a 10 kW per quelli invernali. Oltre all’aspetto energetico, è importante sottolineare che nei filtri dell’aria e nelle ventole si annidano più di frequente muffe e batteri dannosi per la salute, tra i quali il batterio della legionella che può essere mortale.
Attenzione alla classe energetica
La scelta del climatizzatore rappresenta un requisito chiave per diminuire i consumi e ridurre il costo in bolletta. Indipendentemente dalla tecnologia, per minori consumi ed emissioni di CO2 sono sempre da preferire i modelli in classe energetica superiore alla A. Il consumo energetico annuo indicato sull’etichetta energetica è relativo a 1.400 ore di funzionamento in modalità riscaldamento e 350 in modalità raffrescamento, a cui è sommato il consumo di energia in altre modalità quali lo standby. Ad esempio, un modello in classe A+++ consumerà fino al 40% in meno di elettricità rispetto a uno di classe B.
Scegli la tecnologia inverter
In un climatizzatore con sistema di controllo inverter, la velocità di rotazione del compressore viene regolata costantemente e questo permette di avere prestazioni ottimali in qualsiasi condizioni di impiego, adeguando la potenza frigorifera e termica erogata all’effettiva necessità. Questi modelli, particolarmente funzionali nel caso in cui si prevede di tenere accesa l’aria condizionata per molte ore di seguito, sono più costosi di quelli dotati di tecnologia on-off, ma hanno un minore consumo energetico, ridotta rumorosità e garantiscono un maggior comfort all’interno degli ambienti serviti.
Occhio agli incentivi
Per gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre 2024, il “bonus condizionatore” permette di beneficiare di una detrazione fiscale del 50% oppure del 65%, a seconda dell’intervento realizzato e della tipologia di apparecchiatura acquistata:
Attenzione alla posizione
In fase di installazione è importante collocare il climatizzatore nella parte alta della parete: l’aria fredda tende, infatti, a scendere e si mescolerà più facilmente con quella calda che invece tende a salire. Occorre evitare di posizionare il climatizzatore dietro divani o tende: l’effetto-barriera blocca la diffusione dell’aria fresca.
Chiudi le persiane durante le ore più calde
È abitudine comune lasciare le persiane aperte anche quando non si è in casa, permettendo al calore di entrare attraverso gli infissi. Attivando il climatizzatore al rientro in casa, questo si trova a dover soddisfare un elevato fabbisogno di energia per raffrescare gli ambienti. Chiudere le persiane, abbassare le tapparelle o schermare con tende i serramenti nelle ore centrali delle giornate estive consente di ridurre gli apporti solari in ingresso all’abitazione e, conseguentemente, l’energia richiesta dai climatizzatori.
Non raffreddare troppo l’ambiente e attenzione all’umidità
La normativa prevede che durante la stagione estiva la temperatura interna non deve scendere sotto i 24-26 gradi centigradi ma, il più delle volte, due o tre gradi in meno rispetto alla temperatura esterna sono già sufficienti. Spesso per scongiurare la sensazione di caldo opprimente può bastare l’attivazione della funzione “deumidificazione”, in quanto l’umidità presente nell’aria fa percepire una temperatura ben più elevata di quella reale.
Ogni stanza ha bisogno del suo climatizzatore
Installare un climatizzatore più “potente” in corridoio sperando che raffreschi l’intera abitazione è inutile: l’unico risultato sarà quello di prendersi un colpo di freddo ogni volta che si attraversa il corridoio andando da una stanza all’altra, in quanto sarà l’unico ambiente ad essere raffrescato.
Non lasciare porte e finestre aperte
Il climatizzatore raffresca e deumidifica l’ambiente in cui è installato trasferendo il calore e l’umidità all’esterno. L’ingresso nella stanza di “nuova” aria calda obbliga l’apparecchiatura a compiere un lavoro supplementare per riportare la temperatura e l’umidità ai livelli richiesti, con un conseguente dispendio di energia. È consigliabile invece aprire le finestre nelle ore più fresche della notte se il climatizzatore non è in funzione.
Coibenta i tubi del circuito refrigerante all’esterno dell’abitazione
Per evitare inutili dispersioni è necessario isolare termicamente i tubi del circuito refrigerante presenti all’esterno dell’abitazione. È inoltre opportuno assicurarsi che la parte esterna del climatizzatore non sia esposta al sole e alle intemperie.
Utilizza termostati programmabili
Imposta il termostato a una temperatura confortevole e usa programmi di raffreddamento per ottimizzare il consumo energetico quando non sei in casa o di notte. Grazie a queste funzioni è possibile ridurre al minimo il tempo di accensione dell’apparecchio e aumentare il comfort. Inoltre, consentono di accendere e spegnere il climatizzatore anche a distanza e di tenerlo in funzione per il solo periodo di tempo in cui se ne ha realmente bisogno. La funzione “notte” o “sleep” regola, nelle ore notturne, la temperatura ambiente in modo da rispondere alla variazione della temperatura corporea.
Riduci gli apporti termici delle apparecchiature
Nelle ore più calde limita l’utilizzo di apparecchiature (computer, televisori, elettrodomestici, luci) che contribuiscono ad aumentare la temperatura interna dell’abitazione.
Valuta l’abbinamento di pompa di calore e fotovoltaico
Il massimo vantaggio si può ottenere abbinando l’impianto a pompa di calore a un sistema fotovoltaico in grado di coprire il consumo di energia elettrica necessario per il funzionamento della macchina. Risulta essenziale sincronizzare il funzionamento del climatizzatore con la produttività dell’impianto, che è massima durante le ore centrali della giornata.
Fai un check-up alla tua casa
Chiedere a un tecnico di effettuare una diagnosi energetica dell’edificio è il primo passo utile per valutare lo stato dell’isolamento termico di pareti e finestre e l’efficienza degli impianti di climatizzazione. La diagnosi suggerirà gli interventi da realizzare, valutandone il rapporto costi-benefici. Oltre ad abbattere i costi per la climatizzazione estiva degli ambienti anche fino al 40%, gli interventi sono ancora più convenienti se si usufruisce delle detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.