La Banda Larga è una opportunità di crescita economica, sociale e culturale per i sardi e per le imprese. Dalla continuazione dei lavori, e soprattutto dal suo completamento, passerà lo sviluppo dei prossimi decenni della Sardegna. Per questo, siamo certi che la Regione, tramite gli Assessorati agli Affari Generali e ai Lavori Pubblici, eserciterà le dovute pressioni al Governo Nazionale affinché l’opera possa al più presto interconnettere l’intera Isola. Noi supporteremo fortemente questa azione”.

E’ questa, in sintesi, la lettera che Confartigianato Imprese Sardegna, firmata dal Presidente Antonio Matzutzi e dal Segretario Daniele Serra, ha inoltrato ieri agli Assessori Regionali agli Affari Generali e ai Lavori Pubblici, Valeria Satta e Roberto Frongia, sulla questione del completamento della BUL in Sardegna.

Il bilancio, a oggi, della continuazione di questa fondamentale infrastruttura, vede 75 i cantieri in lavorazione, 220 quelli collaudati e 152 i servizi attivati.

Nonostante gli sforzi della Giunta per il potenziamento dell’opera, c’è ancora tanto da fare per abbattere il digital divide nell’intero territorio sardo – commentano Matzutzi e Serra– e questi mesi di lockdown appena trascorsi, hanno evidenziato, ancora di più, la necessità del completamento dei lavori”. “Infatti – ricordano Presidente e Segretario – le abitazioni e le attività imprenditoriali rimaste aperte sono diventate luogo di lavoro, classe di apprendimento, laboratorio di sperimentazione, cinema, palestra e luogo di socializzazione”.

Confartigianato Sardegna ricorda come i vincoli di separazione fisica dovuti al Covid, impongono un urgente adeguamento della dotazione tecnologica e dell’accesso alle migliori e più efficienti forme di collegamento digitale in tutte le aree dell’Isola, in particolare quelle periferiche. Si tratta, perciò di garantire, pari condizioni di servizio alle popolazioni isolane e alle imprese, specie nelle loro fasce più deboli e nelle zone di sviluppo imprenditoriale ancora insufficientemente digitalizzate. Il Piano Banda Ultra Larga, avviato a livello nazionale nel 2017, infatti prometteva connettività ultra veloce per tutti entro il 2020 ma se i lavori finissero entro il 2022 sarebbe già un grande risultato per uno dei progetti più complessi e più polverizzati che si siano mai visti.

Come ben sappiamo la Regione Sarda, già con la passata Giunta, ha investito notevoli risorse per la completa copertura del territorio tramite la BUL – sottolineano Matzutzi e Serrama l’operazione, cominciata qualche anno fa con l’apertura del primo cantiere, non è terminata, e nel tempo sono emersi nuovi e urgenti bisogni da soddisfare con azioni altrettanto urgenti. Azioni che, vista l’attuale emergenza, potrebbero più facilmente superare vincoli burocratici ed amministrativi fino ad oggi ritenuti insormontabili. Questo potrebbe avvenire anche attraverso il Decreto Semplificazioni appena varato dal Governo Nazionale”.

Per Confartigianato, in un momento come questo, dove la competitività delle imprese passa anche dalla possibilità di accedere a velocità di connessione adeguate, occorre completare la realizzazione delle infrastrutture, far passare la fibra e “accenderla”, per renderla effettivamente fruibile alle imprese. Il suo completamento, ma già la semplice prosecuzione dei lavori, potrebbe mettere tutta una serie di soggetti nella condizione di operare al meglio; scuole, aziende e microimprese, ospedali e strutture sanitarie di base, associazioni di volontariato ma anche studenti, anziani e persone necessitanti di telemedicina senza dimenticare gli Enti Locali con le loro ramificazioni o uffici periferici, o la Pubblica Amministrazione che potrebbe potenziare, e migliorare, la fruizione dello smart working.

Non dimentichiamoci che la prosecuzione dell’infrastruttura – pongono l’accento Presidente e Segretariopotrebbe potenzialmente giovare all’economia sarda e alle PMI sarde specializzate nel settore della realizzazione e manutenzione delle reti di telecomunicazione. Il tutto nel pieno rispetto della legge, dell’economicità ma anche della qualità dei lavori realizzati con risorse pubbliche”.

Gli ultimi dati sulle imprese specializzate in “digitale” (rilevati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, su fonte UnionCamere e Infocamere) parlano di 2.852 realtà che nell’Isola elaborano dati, offrono servizi hosting, creano e gestiscono portali, realizzano software e sviluppano application, garantiscono consulenza informatica e digitale e commerciano on line. Di queste sono 440 le realtà artigiane che producono economia e danno lavoro a migliaia di persone, soprattutto giovani, e i cui servizi sono apprezzati anche a livello internazionale. A livello provinciale, ben 1.569 realtà, cresciute dello 0,8% nell’ultimo anno, operano nella vecchia provincia di Cagliari, di cui 191 artigiane. A Sassari sono 850 (185 artigiane), cresciute del 4,2% negli ultimi 12 mesi. Segue Nuoro con 266 attività (48 artigiane) con incremento dell’1,1% rispetto al 2018. Chiude Oristano con 167 (solo 16 le artigiane).

Infatti, in un momento nel quale il settore delle Costruzioni e del relativo indotto è in perenne crisi, l’intervento delle PMI nell’esecuzione di questa tipologia di lavori, effettuati a prezzi di mercato, e non sottocosto, come spesso accade nei “sub-sub appalti”, non solo è garanzia di qualità e regola d’arte dei lavori ma è anche garanzia di ricadute nel tessuto economico locale nonché di un’adeguata tutela delle maestranze impiegate.

Tutto questo per dire che, seppur consapevoli come non sia l’Amministrazione regionale il soggetto tecnicamente responsabile delle gare e dei cantieri, ovvero della prosecuzione dei lavori – concludono Antonio Matzutzi e Daniele Serrasupporteremo la Regione nelle azioni che vorrà esercitare verso il Governo Nazionale per il completamento dell’OperaLa connettività a banda larga è un fattore strategico per lo sviluppo del territorio in termini di crescita economica e di coesione sociale alla quale non dobbiamo, e non possiamo, rinunciare”.