Per gli anziani della Sardegna il pericolo di truffe, raggiri, furti e rapine si materializza soprattutto d’estate quando aumentano i tentativi da parte dei truffatori che si spacciano per finti ispettori della previdenza, finti esattori del gas o dell’acqua, finti poliziotti, finti passanti gentili che portano i sacchetti della spesa, finti amici del figlio oppure automobilisti a cui pare essere stato rotto lo specchietto, fortunati che trovano collane d’oro per terra, esecutori testamentari in cerca di eredi. La fantasia, e la “professionalità”, non mancano ai malintenzionati che prendono di mira in particolare le persone più deboli e fragili, meno abituate al sospetto verso il prossimo. L’arma migliore per difendersi consiste nel conoscere i trucchi usati dai malintenzionati e le situazioni a rischio.

E’ proprio questo l’obiettivo della Campagna nazionale contro le truffe agli anziani, giunta quest’anno alla quinta edizione, promossa da ANAP, Associazione Nazionale Anziani e Pensionati di Confartigianato, insieme con il Ministero dell’Interno, il Dipartimento della Pubblica Sicurezza – Direzione Centrale della Polizia Criminale, con il contributo della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. La Campagna, che si avvale anche del supporto del Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale della Polizia Criminale, punta a sensibilizzare la popolazione anziana sul tema della sicurezza, fornendo informazioni e consigli utili per difendersi dai malintenzionati e per prevenire i reati.

“”Più sicuri insieme” è lo slogan della nostra Campagna – afferma la Presidente di ANAP Confartigianato Sardegna, Paola Montisperché i peggiori nemici delle persone anziane sono la solitudine e il senso di isolamento che li espone ai fenomeni di criminalità. Ci proponiamo, alle Istituzioni e alle altre Organizzazioni, per fare informazione su questo tema, attraverso assemblee, spazi sul nostro giornale e vademecum in cui, con un linguaggio facilmente comprensibile, spieghiamo quali sono i rischi e com’è possibile evitarli», 

Il problema della sicurezza è centrale – continua la Presidentese si considera che in Italia gli over 65 rappresentano il 23% del totale della popolazione, una quota destinata a salire rapidamente e che impone di intensificare attenzione ed impegno nei confronti dei soggetti più vulnerabili. Significa che bisogna stare in guardia, ma anche affidarsi con fiducia a chi può difenderci”.

Per questo la Campagna prevede l’alleanza con le Forze dell’Ordine in un’azione comune per difendere i cittadini, soprattutto in vista soprattutto dei mesi estivi durante i quali si moltiplicano i rischi per gli anziani che rimangono soli.

La campagna prevede la distribuzione, in tutta la Sardegna, così come sta avvenendo nel resto d’Italia, di vademecum e depliant che contengono poche semplici regole per difendersi dai rischi di truffe, raggiri, furti e rapine in casa, per strada, sui mezzi di trasporto, nei luoghi pubblici, ma anche utilizzando Internet. Dai prossimi giorni, il materiale informativo verrà distribuito nel corso di convegni e incontri organizzati a livello regionale e provinciale da Anap Confartigianato, in accordo con le Prefetture, le Questure e i Comandi Provinciali, e che vedranno anche la partecipazione di rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle autorità locali e di psicologi.

I peggiori nemici delle persone anziane sono la solitudine e il senso di isolamento che li espone ai fenomeni di criminalità – prosegue la Montisper questo è necessario che loro non si vergognino a denunciare queste situazioni, come spesso accade perché le truffe vengono fatte a ogni livello, anche a professionisti, imprenditori, facendo leva sulle fragilità, fattore che impedisce di ragionare correttamente. Bisogna stare in guardia perché gli imbroglioni di mestiere sono abilissimi, impudenti e sanno giocare su delicati meccanismi psicologici”. “Il consiglio – prosegue – è sempre quello di rivolgersi con fiducia alle Forze di Polizia (Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri, Guardia di Finanza) per segnalare atteggiamenti sospetti e per denunciare situazioni di pericolo, utilizzando il Numero Unico 112 in caso di emergenza

Ecco alcuni semplici consigli per attuare gli accorgimenti antitruffa.

La prima regola per affrontare queste situazioni è quella di rivolgersi sempre alle Forze dell’Ordine per segnalare atteggiamenti sospetti e denunciare situazioni di pericolo. Poi, ci sono alcuni consigli da seguire sia a casa che nei luoghi pubblici. In banca o alla posta, per esempio, è preferibile ritirare solo il denaro necessario, non andare negli orari di punta e assicurarsi che nessuno veda il codice pin quando viene digitato. In autobus, invece, mai tenere il portafoglio nelle tasche esterne. Quando si è in macchina e qualcuno contesta un danno bisogna chiamare subito i vigli. In casa mai aprire agli sconosciuti: tutte le aziende di luce, gas o telefonia, infatti, preannunciano il loro arrivo tramite avvisi condominiali. I truffatori in genere vestono in modo elegante e hanno modi gentili: è necessario avere il giusto atteggiamento di diffidenza anche se conoscono nomi, cognomi o fingono di conoscere familiari e amici. Su internet, infine, mai scrivere informazioni personali o dati bancari.

Nel contempo, i familiari, anche se lontani, possono dare un sostegno concreto ai loro cari per difendersi dai raggiri, utilizzando strumenti di comunicazione – i telefoni hanno di solito dei tasti rapidi per la chiamata ai numeri preferiti –, di telemedicina o di videosorveglianza. Un potente mezzo per difendersi dalle truffe è anche la riscoperta della prossimità, dei legami all’interno dei quartieri. Nei piccoli centri, la conoscenza reciproca permette di intercettare più facilmente eventuali persone sospette; in città questo diventa molto più difficile.

Riscoprire le relazioni di vicinato è importante – conclude la Presidentecome sono importanti le soluzioni di housing e i quartieri intergenerazionali a misura di anziano. Nelle prime edizioni della campagna, le persone ci dicevano che quando vedevano qualcosa di sospetto chiudevano le finestre e si facevano i fatti propri. Ora hanno imparato che, chiamando il 112, non fanno un favore solo al vicino, ma anche a sé stessi