Le Nazioni Unite hanno votato nel 1993 la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, nella quale questo tipo di violenza viene definita come qualsiasi atto di violenza, per motivi di genere, che provochi o possa verosimilmente provocare, danno fisico, sessuale o psicologico, comprese quelle minacce di violenza, quella coercizione o quella privazione, arbitraria della libertà personale, sia nella vita pubblica che in quella privata”.

Così la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, in occasione della Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne.

Siamo di fronte, quindi, a una delle tante violazioni dei diritti umani, al radicamento di un rapporto tra esseri umani che ha condotto gli uomini a prevaricare e discriminare le donne a un meccanismo sociale che costringe noi donne a vivere in una posizione subordinata rispetto agli uomini – continua la Presidente LaiConfartigianato, invece, ritiene che questa violenza si dovrebbe contrastare ogni giorno garantendo alle donne il diritto allo studio, al lavoro e a una migliore conciliazione con i tempi da dedicare alla vita e alla famiglia”.

Le donne sono e saranno sempre al centro dello sviluppo dell’economia dell’isola e dei nostri paesi, artefici del loro futuro, si, ma che affrontano ogni giorno quelle difficoltà di essere contemporaneamente figlie, compagne, madri e imprenditrici – prosegue la Presidente di Confartigianato Sardegnain un contesto sociale in cui la violenza di genere rimane una sfida significativa, le discriminazioni di genere, gli stereotipi sulle donne, che sono radicate nel substrato socio culturale, la divisione di ruoli e l’esistenza di relazioni di potere disuguali tra donne e uomini, sono quei fattori che costringono la donna a permanere in una condizione di subalternità in cui si alimenta quel ciclo di violenza. I femminicidi sono, pertanto, gesti estremi, ma di violenza che sottendono una realtà complessa di oppressione, di disuguaglianze, di abusi, di violenza e di violazione sistematica dei diritti delle donne”.

In questo contesto, Confartigianato si pone, quindi, come obiettivo il sostegno all’empowerment economico e sociale delle donne, ponendo l’accento sull’importanza del loro coinvolgimento dello sviluppo imprenditoriale – sottolinea Maria Amelia Laila nostra Associazione riconosce e rivendica il valore non solo del contributo produttivo della donna ma anche dell’immensa dedizione al lavoro non retribuito, dalla gestione del tempo e a quelle ambizioni delle giovani donne che si ritrovano in un contesto che chiaramente limita la loro imprenditorialità. Questo è l’approccio che Confartigianato cerca di avere per liberare le donne da quei condizionamenti economici e da quella sottomissione psicologica”.

L’autoimprenditorialità economica e sociale va oltre l’idea di un supporto finanziario e considera quindi la complessità della vita delle donne che devono affrontare ostacoli, barriere e discriminazioni – conclude – ed è in questa linea che la nostra visione dell’autoimprenditorialità socio economica, diventa quello strumento cruciale per contrastare questi stereotipi di genere che alimentano, poi, sia gli squilibri che le violenze”.