Sandro Paderi nuovo Presidente di Confartigianato Imprese Oristano. Rinnovato il Direttivo dell’Associazione Provinciale degli Artigiani. L’analisi dell’economia artigiana oristanese: 3.297 imprese artigiane che danno lavoro a 6.094 persone. 

Sandro Paderi è il nuovo Presidente di Confartigianato Imprese Oristano.

Lo ha deciso, all’unanimità per acclamazione, l’Assemblea dei circa 1.000 soci iscritti all’Associazione degli Artigiani, che ha provveduto anche al rinnovo del Direttivo Provinciale.

Il neo Presidente, che guiderà una struttura di rappresentanza vitale e in crescita come numero di soci ed erogazione di servizi, ha ricevuto le consegne da Antonio Matzutzi, da qualche mese Presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna. Nel suo incarico sarà supportato, oltre che dal Segretario Marco Franceschi, anche da un comitato di 3 vice presidenti composto dal Vicario Antonio Matzutzi, che lo affiancherà nel Giunta Regionale di Confartigianato Sardegna, e dai 2 vice presidenti Paolo Giovanni Fanari – Autoriparatore Oristanese  e Giuseppe Antonio Deriu – Edile di Cabras.

Paderi, 58 anni, contitolare di una nota impresa di costruzioni con sede a Oristano nella frazione di Silì, affermata nei lavori di rimozione e bonifica di amianto, è dal 1994 in Confartigianato, ricoprendo vari incarichi. E’ stato Presidente della società di servizi Artigian Service, dal 2007 al mese di maggio scorso, Presidente della Cassa Artigiana dell’Edilizia della Sardegna e Presidente Regionale della categoria delle imprese di Costruzione Confartigianato ANAEPA.

Nel discorso inaugurale, il Presidente ha affrontato i principali temi nei confronti dei quali si deve misurare la rappresentanza degli artigiani in provincia. Primo fra tutti l’attuale stato dell’economia e le strategie poste in atto per contrastare la crisi, ma anche il difficile rapporto con il credito, la lotta contro l’abusivismo, la pressione fiscale e il carico degli adempimenti burocratici e il rispetto delle norme in materia ambientale e di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Ai lavori dell’Assemblea, ha presenziato il Segretario Provinciale Marco Franceschi che ha ricordato la recente costituzione del gruppo Giovani Imprenditori di Confartigianato e le numerose iniziative a beneficio del sistema.

L’assemblea è stata inoltre l’occasione per presentare ai soci importanti progetti che impegneranno la Confartigianato di Oristano nei prossimi anni al fine di consentire una più incisiva rappresentanza e una più efficiente erogazione di assistenza tecnica alle imprese del territorio.

La fotografia “artigiana” della Provincia di Oristano scattata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati Istat, Ministero Economia e Unioncamere.

3.297 imprese artigiane (2 ogni 100 abitanti) che danno lavoro a 6.094 persone (3.722 indipendenti e 2373 dipendenti), che producono 287 milioni di euro di valore aggiunto e 31 milioni di export.

Una economia, quella artigiana oristanese, che rappresenta il 21,1% di tutte le attività produttive della provincia, sottolineate dalla nascita di 1 nuova impresa ogni 2 giorni.

Lo studio dell’Associazione Artigiana sottolinea come le piccole e medie imprese e gli artigiani, uno dei motori dell’economica territoriale, stiano attraversando una fase ancora delicata. Alcune realtà, colpite pesantemente dalla crisi, hanno dovuto abbandonare il mercato, altre si trovano in una posizione di galleggiamento. Come è noto, le dinamiche che hanno determinato la congiuntura provengono da lontano, ma l’intervento delle Istituzioni non è ancora sufficiente.

E’ un territorio che registra, in ogni caso, un tasso di attività che non arriva al 50% (47,3%), una percentuale di occupazione debole (solo il 37,9) e una disoccupazione ancora troppo alta (19,8%).

I dati dei vari settori dell’artigianato, confermano, così come per tutto il resto della Sardegna, la grande difficoltà che attraversa il territorio.

Nelle costruzioni, 1.595 imprese in totale e ben 1.188 artigiane (il 74,5% del totale), tra il 2016 e 2017 si è registrato un crollo del 4,1% con la conseguenza della riduzione dei dipendenti. In calo, del 2,8% rispetto al 2016, anche il settore dell’autoriparazione, che annovera 211 imprese artigiane, l’82,4% di tutto il settore.

In sostanziale equilibrio le imprese del benessere; palestre, parrucchieri, istituti di bellezza e centri per il benessere fisico sono ben 286, in leggero calo (- 9 unità) rispetto all’anno scorso.

Interessanti, invece, i numeri nel comparto della moda: 118 imprese di cui il 73,4% artigiane, ovvero 84 aziende.

In equilibrio il settore del lapideo. Al primo trimestre 2017, Oristano annoverava 45 imprese, di cui 35 artigiane (77,8% del totale) con 83 addetti, 608mila euro di esportazioni e un lieve calo (-3 imprese) tra aperture e chiusure tra il 2016 e 2017.

In controtendenza, rispetto agli anni passati, il credito alle imprese artigiane oristanesi: tra il 2016 e 2017 i finanziamenti sono cresciuti del +0,8%, attestandosi a 77 milioni erogati, con un tasso effettivo del 6,40%, – 39 punti base tra il 2015 e 2016 ma, in ogni caso, +183 punti base sulla media italiana.

Va meglio per i pagamenti della Pubblica Amministrazione oristanese verso le imprese. A livello nazionale, nella classifica generale di tutti gli Enti più celeri, al settimo posto assoluto troviamo proprio quelli la provincia di Oristano con una media di 37 giorni per pagare le fatture alle aziende fornitrici.

Altissima, infine, la tassazione: in provincia di Oristano una “impresa tipo” (2 titolari + 3 dipendenti, con un immobile produttivo), paga allo Stato 8.075 euro per 5 tributi locali e 701 euro di “tassa sulla tassa”, per un totale comprensivo di 8.776 ovvero 1771 euro a dipendente.