Bonus fiscale per le imprese che fanno pubblicità su quotidiani, radio-tv e testate on line.

Le imprese e i professionisti che vogliono far conoscere la propria attività, ovvero che investono in pubblicità sui quotidiani, sulle emittenti televisive e radiofoniche, e sulle testate on line, godranno del beneficio di un credito d’imposta.

L’articolo 4 del D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 (c.d. “Decreto fiscale”), pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 242 del 16 ottobre 2017, prevede infatti il riconoscimento del credito d’imposta esclusivamente sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017, purché il loro valore superi almeno dell’1% l’ammontare degli analoghi investimenti pubblicitari effettuati dai medesimi soggetti sugli stessi mezzi di informazione nel corrispondente periodo dell’anno precedente.

Come funziona il bonus pubblicità

Si tratta di un credito di imposta del 75% o del 90% per l’acquisto di spazi pubblicitari su giornali cartacei e su testate online. Il decreto fiscale 148/2017 pubblicato in Gazzetta Ufficiale stabilisce che il credito d’imposta può essere utilizzato anche per gli investimenti pubblicitari sostenuti tra il 24 giugno e il 31 dicembre 2017, da scontare poi sulle tasse da corrispondere a luglio 2018.

Ci sono due percentuali differenti per il credito d’imposta.

Nel dettaglio, il 75% riguarda tutti i contribuenti – quindi imprese e professionisti – mentre per le startup innovative, per le microimprese e le pmi il credito d’imposta sale al 90%.

Le spese consentite

Il testo del decreto 148/2017 sul bonus pubblicità distingue le spese compensabili nel 2017 da quelle del 2018. Per il 2017, infatti, questa prevede il “riconoscimento del credito d’imposta esclusivamente sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa quotidiana e periodica, anche online, di cui al comma 1, effettuati dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017”.

Chi ne usufruisce

Come anticipato il bonus pubblicità 2018 può essere utilizzato sia dalle imprese che dai professionisti che hanno bisogno di far conoscere la loro attività con la speranza di aumentare i guadagni. Non è necessario che un professionista sia iscritto all’albo per poter beneficiare del credito d’imposta. È bene precisare, però, che per usufruire del bonus pubblicità è necessario che la spesa sostenuta per l’acquisto di campagne pubblicitarie sia superiore per almeno l’1% rispetto a quanto speso nell’anno precedente. C’è bisogno quindi di un investimento pubblicitario incrementale.

Come beneficiarne

Il professionista che intende beneficiare del bonus pubblicità deve inserire l’importo sostenuto per l’acquisto di campagne pubblicitarie nel periodo compreso tra il 24 giugno e il 31 dicembre del 2017 nel quadro RUdella dichiarazione dei redditi. Il credito d’imposta potrà poi essere utilizzato in compensazione tramite il modello F24.

Con la nuova norma viene introdotto un bonus sotto forma di credito d’imposta, che sarà calcolato come differenza con l’ammontare degli investimenti effettuati da imprese e professionisti sugli stessi mezzi di informazione nell’anno precedente e sempre che quelli dell’anno oggetto di agevolazione siano almeno superiori dell’1% a quelli dell’anno prima.

Se per esempio, nel corso del 2017 un’azienda ha sostenuto spese pubblicitarie sui giornali pari a 10.000 euro, per poter godere dell’agevolazione è necessario che nel 2018 la stessa azienda investa 10.100 euro. Il credito d’imposta sarà calcolato sui 100 euro aggiuntivi di spesa pubblicitaria.

L’aliquota del credito d’imposta è pari al 75% della somma incrementale degli investimenti effettuati, ma può arrivare fino al 90% nel caso in cui le spese di pubblicità siano sostenute da PMI e start up innovative.

Gli sconti 

Le imprese avranno diritto a importanti agevolazioni fiscali sugli investimenti «incrementali» realizzati nella seconda metà del 2017. In pratica: saranno prese in considerazione le maggiori spese dal 24 giugno fino alla fine dell’anno, rispetto a quelle dello stesso periodo del 2016. Esempio: se un’impresa ha investito nel secondo semestre dell’anno scorso 100mila euro in pubblicità sui giornali, e negli stessi mesi del 2017 ne ha speso 150mila, avrà diritto a un credito d’imposta calcolato sulla differenza di 50mila euro.

I calcoli 

Quale sarà l’agevolazione? Per le grandi aziende il credito sarà del 75 per cento (della spesa incrementale), dunque torneranno in cassa 37.500 euro. In pratica, l’investimento pubblicitario “aggiuntivo” di 50mila euro costerà solo 12.500 euro. Ma gli incentivi sono ancora più convenienti per la vasta platea di microimprese, piccole e medie aziende (ovvero quelle con meno di 250 dipendenti e un fatturato annuo inferiore a 50 milioni di euro) e start up innovative. Queste categorie avranno diritto al 90 per cento di credito d’imposta.

Dunque, prendendo in considerazione sempre i 50mila euro di investimento “incrementale”, 45mila euro torneranno in cassa sotto forma di sgravio fiscale, e l’investimento effettivo sarà di appena 5mila euro. Riassumendo: basterà investire solo l’1 per cento in più rispetto al passato per accedere alle misure del governo e vedersi riconosciuto un incentivo sull’investimento pubblicitario.