GALLURA – Elezioni regionali: le richieste delle imprese artigiane galluresi. Gli artigiani di Confartigianato Gallura chiedono interventi urgenti su formazione, infrastrutture, burocrazia, urbanistica e turismo. Meloni (Presidente Confartigianato Gallura): “Detteremo la linea ai candidati per uno sviluppo reale e concreto del settore e del territorio”.
5.700 aziende e circa 10mila occupati. Sono questi i numeri dell’artigianato gallurese che rappresenta una delle forze economiche della Sardegna e che esigerà impegni concreti dai candidati Governatori e Consiglieri alle prossime elezioni regionali.
Proprio in vista delle consultazioni elettorali di fine febbraio, ieri sera a Olbia durante un’assemblea organizzata da Confartigianato Imprese Sardegna e Confartigianato Gallura, una rappresentanza di artigiani del nord est dell’Isola, hanno discusso di credito, competitività, burocrazia, lavoro e formazione, territorio e ambiente, infrastrutture, riforma dell’Artigianato, trasporti ed energia.
Su questi argomenti, territoriali e regionali, gli imprenditori hanno definito le priorità artigiane da sottoporre ai candidati in vista del rinnovo del Consiglio Regionale attraverso il “Rating Sardegna 2019-2023”, il sistema di valutazione degli impegni della Politica nei confronti delle imprese artigiane.
“Il futuro Presidente e i futuri Consiglieri devono capire che è necessario ripartire dalle piccole imprese che rappresentano il 99,4% del tessuto produttivo e danno lavoro al 65,3% degli occupati – ha commentato Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Gallura – per questo saremo noi imprenditori galluresi che, a breve, presenteremo il programma ai candidati e non viceversa. Sarà il sistema produttivo delle piccole imprese del nord est a indicare, in modo chiaro e verificabile, le azioni da perseguire per uno sviluppo reale e concreto del settore”.
Tra le principali problematiche territoriali che le imprese segnalano, e chiedono di risolvere, vi sono quelle legate alla formazione del personale e al potenziamento delle competenze professionali, all’infrastrutturazione e continuità territoriale, all’urbanistica, alla burocrazia e alla “dignità dell’artigianato”. Non secondarie sono risultate quelle relative alla valorizzazione del turismo e delle attività collegate, ai trasporti interni e le autonomie locali.
Per la “formazione e la qualificazione delle professionalità”, gli artigiani hanno chiesto opportunità, norme e fondi per far accrescere e potenziare le competenze professionali dei datori di lavoro e delle maestranze. Sul versante “infrastrutture e continuità territoriale”, dalle imprese è arrivata la richiesta di soluzioni per l’ammodernamento delle reti viarie e portuali e per tutto ciò che riguarda la movimentazione di passeggeri e merci.
Su “urbanistica e burocrazia” le imprese sollecitano norme che consentano di sviluppare l’economia territoriale senza deturpare l’ambiente, certezze amministrative per affrontare le nuove necessità del mercato, e opportunità per migliorare e riqualificare, con più facilità, il patrimonio esistente riducendo il consumo del suolo.
Sulla questione “turismo”, per gli imprenditori occorre lavorare con coerenza per creare una strategia organica e una cabina di regia regionale con la partecipazione di tutti i soggetti interessati, come accaduto per la DMO (Destination Management Organizzation), per favorire la costruzione di un’offerta declinata su diversi sottoprodotti quali il marino balneare, il culturale archeologico religioso, le sagre e le feste tradizioni, l’ambiente ciclo green walking, lo sport e il turismo attivo e l’enogastronomico. Il tutto in maniera da essere trasversale rispetto al patrimonio di competenze e di esperienze da raccontare da parte delle imprese artigiane.
Per Confartigianato, è necessario che turismo e artigianato lavorino in sincronia per creare esperienze reali, vere, uniche e originali con tours che mettano insieme le diverse sfaccettature del nostro patrimonio di artigianato quali il manifatturiero, il tipico e tradizionale con innovazione nel design, agroalimentare in tutte le declinazioni.
Sui “trasporti”, è necessario aprire la Sardegna a un numero crescente di persone per allargare il mercato potenziale favorendo le produzioni locali e facendo crescere i consumi interni. E’ necessario incrementare e lavorare per un “trasporto agevole” continuo durante l’anno, su destinazioni varie e a prezzi sostenibili di persone e merci: ciò significherebbe favorire lo sviluppo delle vocazioni territoriali e colmare un gap geografico costituito dalla situazione di insularità. Ciò può essere fatto incrementando la rete dei servizi che offrono i trasporti pubblici ma anche i taxi e gli NCC.
Per quanto riguarda le “autonomie locali”, è emersa la necessità di accompagnare la vocazione all’autodeterminazione e all’autogoverno dei territori secondo principi di sussidiarietà che consentano, in un disegno organico, di avere centri politici decisionali più vicini alle istanze locali. Secondo gli artigiani Cagliari è lontana fisicamente mentre Sassari lo è mentalmente.
L’Associazione Artigiana, in ogni caso, entro le prossime settimane, rielaborerà le richieste e le priorità, galluresi e del resto dell’Isola, che saranno poi presentate pubblicamente e lasceranno pochi dubbi, ai futuri Amministratori Regionali sulle azioni da compiersi nella prossima legislatura. Quindi, durante tutto il prossimo quinquennio, le imprese avranno uno strumento utile per valutare la qualità dell’impegno della Politica sarda rispetto alle necessità del Sistema Artigiano della Sardegna.
“Gli artigiani – ha continuato Meloni – credono fortemente in questo nuovo modo di rapportarsi con la politica ovvero quello di passare dall’essere “parte passiva” del sistema di Governo, a finalmente “parte attiva””. “Le aziende che rappresentiamo hanno bisogno di un forte interesse da parte dei futuri Consiglieri – ha sottolineato il Presidente – per questo stileremo una lista dei punti chiari e semplici con le priorità e i temi di forte interesse del sistema produttivo regionale”.
“Ovviamente siamo disponibili a incontrare ogni forza politica – precisa– e vogliamo che i candidati che ambiscono a rappresentare la Gallura e il resto della Sardegna siano ben consapevoli di quali siano le priorità del nostro territorio e, soprattutto, del mondo dell’artigianato e della micro e piccola impresa, cuore pulsante dell’economia regionale e nazionale”.
Gli incontri con gli artigiani proseguiranno in tutte le altre province della Sardegna nei prossimi giorni.