La ricerca dell’Organizzazione Mondiale della Sanità in realtà dice cose già note da tempo. L’abuso di determinati tipi di carne (e precisa anche “trattate”) aumenta il rischio di formazione di tumori. Niente di nuovo dunque, se non il rimbalzare della notizia sulle testate e telegiornali nazionali e internazionali, che si sa producono nei consumatori allarmismi fuori controllo.
In Sardegna c’è da stare tranquilli, come bene viene commentato dal segretario regionale di Confartigianato Stefano Mameli sul tg di RAI 3.
Ricordiamo inoltre che la Sardegna è una delle 5 BLUE Zones che possono a pieno titolo poter insegnare al di là della dieta mediterranea, le regole fondamentali per una vita sana e lunga, a base di buone abitudini sociali e alimentari, come ribadito anche nell’articolo “Sardegna terra di longevità, le Blue Zones”.
Dal punto di vista economico in Sardegna sono oltre 100 le imprese artigiane della trasformazione e lavorazione delle carni, che danno lavoro a oltre 500 persone, senza contare l’indotto. Una rete di sapere che garantisce non solo la realizzazione dei prodotti a base di carne “doc” ma anche la produzione delle 15 leccornie inserite nell’elenco dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali del Ministero per le Politiche Agricole e Alimentari, sui 782 totali in Italia – legati alla carne.
La dieta alimentare, l’equilibrio e il controllo della provenienza degli alimenti rimangono sempre la regola fondamentale da seguire. Fidarsi della tradizione e dei consigli dei nostri vecchi inoltre può garantirci una vita lunga e sana.