E’ in ripresa il settore dell’autoriparazione della Sardegna dopo gli anni bui post Covid: crescono le imprese e la spesa pro capite per assistenza, manutenzione e riparazione di auto e moto.

I dati emergono dall’analisi elaborata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna sulla filiera dell’automobile nell’Isola e nel resto d’Italia, su fonte ISTAT per la prima metà del 2025.

E’ un business importante quello che si occupa della cura di automobili e motocicli nell’Isola che nel 2025 interessa 2.883 aziende, di cui 2.225 artigiane (il 77,2% delle attività), contro i numeri del 2024 che raccontavano di un settore composto da 2.747 imprese, di cui 2.276 artigiane, con un bilancio positivo per la totalità delle imprese (crescita di 136 unità) e lieve decremento per le artigiane (-51 attività). All’interno di questi numeri, la sola attività di riparazione di auto e motoveicoli interessa 638 aziende, di cui 492 artigiane. Nel settore dell’autoriparazione, le imprese artigiane sarde rappresentano il 77,2% del totale, contro una media nazionale del 75%.

Le aziende artigiane rappresentano un punto di riferimento essenziale per cittadini e utenti, offrendo servizi che incidono direttamente sulla vita di tutti i giorni – sottolinea Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Sardegnal’automobile continua a essere, per la maggior parte delle persone, un bene di grande valore; inoltre, il parco veicoli attuale è piuttosto datato, e proprio per questo è fondamentale che gli interventi di manutenzione siano eseguiti con competenza, serietà e piena trasparenza”. “Siamo in un momento di grandi trasformazioni del settore automotive – prosegue – ed è importante, anche dal punto di vista dei consumatori, che queste imprese continuino a investire nella formazione professionale e in attrezzature moderne, così da mantenere standard elevati e offrire servizi qualitativamente validi a costi adeguati”.

A livello provinciale, la maggior parte delle attività di autoriparazione opera nell’area della vecchia provincia di Cagliari: 1.200 imprese di cui 911 artigiane. Segue Sassari-Gallura con 878 (di cui 684 artigiane), Nuoro con 555 realtà di cui 453 artigiane, e Oristano con 250 di cui 177 artigiane.

Il comparto sardo offre lavoro a 5.972 di cui ben 5.905 trovano impiego nelle pmi isolane. La ricerca di personale qualificato nel 2025, quindi meccanici, riparatori, manutentori, dice come in Sardegna le aziende abbiano assunto 1.010 nuovi addetti. L’analisi dice anche come le attività sarde dell’autoriparazione abbiano faticato a trovare il 57% del personale specializzato in tecnologie digitali, e il 70% dei dipendenti che avesse attitudine al risparmio energetico e alle tecnologie green.

Questa attività ha portato ogni famiglia sarda a spendere, in media, 253 euro per manutenere e riparare la propria autovettura, per un totale di 185milioni di euro. A livello nazionale si spendono circa 5miliardi e mezzo per la propria auto, con una media di 330 euro a nucleo familiare.

L’artigianato rappresenta, secondo l’analisi, il perno del comparto dell’autoriparazione in Sardegna, settore fortemente interessato dalla mobilità sostenibile, tema che tocca molto da vicino le piccole aziende isolane. Infatti, una delle sfide principali per queste realtà è l’adattamento alle nuove competenze richieste dal cambiamento del mercato automobilistico, soprattutto nell’ambito dell’auto elettrica e delle tecnologie digitali.

Riguardo il parco auto circolante sardo, secondo dati più recenti, del milione e 122mila autoveicoli che sfrecciano sulle strade sarde, 508 mila sono alimentate a benzina (45,3%), 539mila a gasolio (48,1%), 42mila sono ibride (3,8%), 3.700 sono elettriche (0,3%) e 29 mila hanno una diversa classificazione (2,6%).

Per ciò che riguarda le emissioni, 325mila auto appartengono alla classe euro 6 ma circolano anche 96mila vetture euro 0. L’età delle auto è piuttosto elevata: la maggior parte dei veicoli, 596mila, ha oltre 15 anni di età mentre con meno di 2 anni circolano solo 47mila autoveicoli.

 “La transizione verso sistemi di mobilità più sostenibili richiede uno sforzo comune da parte delle Istituzioni, delle imprese e dei cittadini – evidenzia ancora Melonisolo attraverso investimenti mirati, l’ampliamento delle competenze e la diffusione di tecnologie avanzate sarà possibile affrontare le sfide attuali e costruire un futuro più ecologico e resiliente”. “Il settore, inoltre, ha conosciuto un’evoluzione significativa anche grazie all’arrivo di giovani professionisti, e si distingue sempre più per la forte attenzione all’ambiente – precisa il Presidente di Confartigianato Sardegnaè infatti elevata la percentuale di autoriparatori che pianificano investimenti orientati al risparmio energetico e alla sostenibilità. Tutto l’ecosistema di aziende e lavoratori della filiera auto sta vivendo pienamente questo nuovo scenario che sta trasformando il modo di concepire la mobilità”. “Questo cambiamento – conclude – sarà determinato soprattutto dalla progressiva trasformazione del parco circolante, destinato a vedere una presenza sempre più significativa di veicoli elettrici”.

Confartigianato da sempre impegnata sul tema delle competenze per promuovere l’occupabilità dei giovani e la creazione di nuove imprese. Un impegno che si concretizza con l’obiettivo di favorire lo sviluppo di professionalità adeguate ai fabbisogni delle imprese, l’innalzamento della qualità della formazione e istruzione tecnica e professionale, supportando percorsi di alternanza scuola-lavoro, iniziative di orientamento scolastico-professionale e di diffusione delle esperienze maggiormente significative per l’inserimento lavorativo dei giovani nelle imprese artigiane.