In Sardegna è boom delle imprese che si occupano della cura e manutenzione del verde e del paesaggio.
Quelle regolari, e quindi iscritte alle Camere di Commercio, sono 838 e danno lavoro a 2.233 addetti; all’interno di questi numeri ci sono 532 realtà artigiane (il 63,5%) che offrono lavoro a 755 dipendenti. Per fare un confronto, i dati del 2022 riportavano 807 imprese con 1.137 addetti, di cui 511 artigiane con 380 dipendenti.
I dati del settore della cura e manutenzione del verde, emergono dal dossier realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte delle Camere di Commercio, che ha analizzato il settore nel secondo semestre 2025.
A livello provinciale 260 realtà si trovano a Cagliari di cui 134 artigiane con 353 dipendenti di cui 85 artigiani. A Nuoro sono 120 di cui 72 artigiane, con 253 dipendenti di cui 53 artigiani. A Oristano le imprese sono 30 di cui 16 artigiane, con 367 di cui 26 artigiani. A Sassari sono 428 di cui 310 artigiane, con 906 addetti di cui 511 artigiani. Nel Sud Sardegna sono registrati 375 dipendenti di cui 81 artigiani.
“Un settore molto dinamico, quello della cura del verde, che però da sempre subisce l’attacco degli irregolari e degli abusivi – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – personaggi che fanno della concorrenza sleale, quindi del lavoro nero, il loro modus operandi, eludendo le norme fiscali e quelle sulla sicurezza sul lavoro”.
Sul sommerso, Confartigianato Imprese Sardegna coglie l’occasione per dire no a questi giardinieri abusivi e improvvisati.
“Ricordiamo che i veri professionisti del verde, per occuparsi della cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole), devono necessariamente seguire un adeguato percorso professionale – sottolinea il Presidente – con l’arrivo delle piogge, infatti, aumentano le esigenze di manutenzione delle aree verdi, ma è importante scegliere un professionista serio, per rispettare l’ambiente”.
Stop, dunque, a figure non professionali e improvvisate, perché i veri professionisti del verde, per occuparsi della cura e manutenzione del paesaggio (inclusi parchi, giardini e aiuole), devono necessariamente e adeguatamente formati.
“Molti consumatori non sanno che, per diventare un giardiniere professionista, bisogna aver fatto un precorso scolastico o aver frequentato un corso di qualifica riconosciuto – precisa Meloni– tuttavia, sono innumerevoli i casi in cui a svolgere questo tipo di professione sono persone che ci mettono la “sola” passione, con competenze più o meno accertate, spesso in un regime di prestazione lavorativa al limite della legalità”.
Confartigianato Sardegna ricorda che per scongiurare il rischio di gravi danni bisogna affidarsi ad un professionista formato, che rispetti prima di tutto le norme di sicurezza e sia riconosciuto dallo Stato. Insomma, è necessario rivolgersi sempre a un giardiniere esperto.
Dopo l’abusivismo, a minare la crescita del settore ci si sono messi il covid, l’aumento dei costi dei materiali, dei fertilizzanti e degli antiparassitari, oltre alla riduzione del potere d’acquisto dei cittadini.
“Per supportare gli operatori del settore, è necessario che anche il pubblico possa disporre importanti forme di incentivazioni ovvero occorre tornare a investire nel verde, in modo strutturale e non episodico – sottolinea Meloni – mettendo a disposizione delle amministrazioni fondi ad hoc per la cura e la manutenzione delle aree a verde pubblico; insegnando il valore del verde nelle scuole; prevedendo regole diverse dagli appalti generali nei capitolati per il verde pubblico; snellendo gli iter burocratici per il reperimento dei materiali di base per l’attività florovivaistica”.“Questo rappresenta un fattore determinante per il futuro del comparto – concludono il Presidente di Confartigianato Sardegna – e si inserisce nelle politiche di incentivazione fiscale verso i privati, sotto forma di detrazione e di bonus che noi sosteniamo debbano diventare strutturali.”.
L’artigianato della cura del verde
In Italia sono registrate 19.038 imprese artigiane che si occupano dei servizi di cura del verde quali giardinaggio e piantumazione a scopo paesaggistico, realizzazione, cura e manutenzione di parchi, giardini ed aree verdi, attività di protezione e ripristino del paesaggio ed anche installazione, manutenzione e riparazione degli impianti di irrigazione: si tratta del 74,4% delle 25.573 imprese del settore, una quota che è 3,5 volte il 21,3% rilevato per il totale economia.
L’artigianato è rilevante anche sotto l’aspetto occupazionale con 23.500 addetti delle imprese artigiane che sono, infatti, il 44,7% dei 52.628 addetti della cura e manutenzione del paesaggio.
A livello regionale primeggiano la Lombardia con 12.610 addetti, la Toscana con 5.766 ed il Veneto con 5.507 e sono nell’artigianato almeno 6 addetti su 10 in Friuli-Venezia Giulia (67,2%), Liguria (66,2%), Piemonte (66,1%) e Marche (63,0%).
In termini economici si osserva inoltre il contributo centrale delle imprese di minor dimensione: le micro e piccole imprese con meno di 50 generano il 74,7% dei 3,2 miliardi di euro di fatturato del settore stimato per il 2024.