Le Istituzioni sanitarie isolane, le Amministrazioni e la Politica devono fare tutto il possibile affinchè non si verifichi una quarta ondata della pandemia che potrebbe portare a rallentamenti, se non a nuovi stop, di produzione, e quindi a conseguente nuova cassa integrazione, nuove riduzioni di consumi e a una terrificante gelata sul turismo. Per questo è necessario una forte opera di persuasione sui cittadini, soprattutto anziani e giovani, che ancora non si sono vaccinati ma anche a un richiamo di responsabilità verso tutti i sardi affinché adottino tutti le misure di prevenzione”.

Così Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna sull’acuirsi del virus in Sardegna e sull’aumento, preoccupante, dei casi di positività.

Non dimentichiamoci che, nel 2020, il Pil sardo ha subito un crollo di quasi il 10% rispetto all’anno precedente – continua la Presidente e che i consumi delle famiglie hanno frenato dell’11,1% e gli investimenti dell’9,1%.  Oggi, con il manifatturiero in ripresa, con l’export in ripartenza e i viaggi in rilancio, nuove chiusure e restrizioni potrebbero lasciare cicatrici pesanti da cancellare sul sistema imprenditoriale isolano”.

“Il green pass delle piccole imprese si chiama senso di responsabilitàsottolinea la Lai – quello che abbiamo applicato fin dall’inizio della pandemia, adottando i protocolli igienico-sanitari e rispettando con diligenza e rigore le indicazioni del Governo per evitare la diffusione del virus, perché abbiamo a cuore la salute nostra, quella dei nostri dipendenti e di tutta la comunità. Per noi non è una novità, poiché abbiamo imprese nelle quali lavorano insieme imprenditori, dipendenti e collaboratori”. “Per questo – continua – sono fermamente convinta che il diritto alla salute debba accompagnarsi ad un dovere e alla responsabilità individuale nella cura della propria salute. Il venir meno delle restrizioni alla socialità e il fatto che la popolazione più giovane sia in larga parte non ancora vaccinata, gioco forza fa aumentare il numero di contagiati giovani con sintomi. Non vorremmo che gli sforzi fatti in tutti questi mesi, venissero vanificati. Non è possibile che ci siano ancora quasi 100mila over 60 che non si sono sottoposti alla prima dose e che una troppo ampia fetta dei giovani, per deleteria consapevolezza, non si sia recato nei centri vaccinali”.

Per Confartigianato Imprese Sardegna, ora è fondamentale che gli sforzi si concentrino sul ridurre le importanti sacche di non vaccinazione e le altrettanto importanti sacche di non informazione o disinformazione.

Due dati mi auguro di leggere molto presto – prosegue la Presidenteil numero dei ricoverati a zero e dei vaccinati al 100% (salvo i non vaccinabili)”.

Dopo oltre un anno in cui c’è stato costantemente un richiamo alla responsabilità collettiva e a un interesse generale per la salvaguardia della salute, mediando anche quando la tensione tra le imprese diventava comprensibilmente alta – rimarca Maria Amelia Lai ritengo sia necessaria ora altrettanta determinazione nella gestione delle vaccinazioni. Non mi riferisco all’operatività della campagna vaccinale ma al fatto di ricordare a tutti il costo sopportato dalle imprese che non solo hanno investito per implementare la sicurezza a garanzia dei lavoratori per poter continuare a lavorare laddove consentito ma ricorrere in tanti casi ai loro risparmi personali per fronteggiare l’esigenza di liquidità e traguardare l’emergenza”.

A tutti coloro che in questo momento stanno sottovalutando questa condizione, va ricordato quanto patito dai lavoratori in cassa integrazione per mesi – continua la Presidentea causa delle restrizioni imposte dalla situazione epidemiologica, le imprese artigiane sarde, nel solo 2020, hanno richiesto e beneficiato di ammortizzatori sociali per quasi 40 milioni di euro di risorse pubbliche, gestite ed erogate dall’FSBA, il Fondo di Solidarietà Bilaterale dell’Artigianato. Nei giorni immediatamente successivi alla dichiarazione del lockdown, con grande senso di responsabilità il Fondo ha garantito alle imprese sarde l’accesso agli ammortizzatori sociali, ricorrendo a ingenti risorse proprie. Tutto questo oltre al debito pubblico che per i prossimi anni dovremo gestire”.

Chi non si vaccina non solo mette a rischio imprese, cittadini e ripresa – conclude la Laima si espone, ed espone gli altri, al rischio di doversi tutti far carico di una recrudescenza dei ricoveri e dei relativi costi”.