In Sardegna intelligenza artificiale non fa rima con aumento di consumi energetici. Infatti, contrariamente a ciò che viene registrato nel resto d’Italia, tra il 2019 e il 2023, nell’Isola la domanda di elettricità dei settori legati all’economia digitale è scesa del 30,8%, con un crollo del 29,1% nei consumi delle attività dei servizi informatici e data center.

E’ questo ciò che emerge dall’analisi effettuata dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese, su dati Terna e Istat, presentata questa mattina a Chia (Sardegna) durante la terza giornata dei lavori della 21esima edizione di “Energies&Transition High School”, organizzata da Confartigianato Imprese.

Nel 2023 i data center sardi, circa un migliaio di realtà e quasi 3mila addetti, hanno assorbito 2,8 GWh di energia elettrica, registrando un decremento medio annuo del 8.2% nel quadriennio 2019-2023.

Al contrario, in tutto il resto del Paese si registra un importante aumento di energia per la gestione dei data center. Infatti, nel quadriennio 2019-2023, la domanda di elettricità dei settori legati all’economia digitale è cresciuta del 50,6%, con un balzo del 144,6% nei consumi delle attività dei servizi informatici e data center. Nel 2023 i data center italiani, circa 42mila imprese con 131mila addetti, hanno assorbito 509,7 GWh di energia elettrica, registrando un incremento medio annuo del 25,1% nel quadriennio 2019-2023.

Al di la di questa frenata di consumi, dobbiamo ricordarci come le imprese digitali che gestiscono i data center, gli algoritmi e l’intelligenza artificiale – commenta il Presidente di Confartigianato Sardegna, Giacomo Meloniimpieghino una enorme quantità di energia per produrre i servizi che sono, già adesso, indispensabili per gestire qualsiasi attività legata alle nostre imprese”. “Per questo dobbiamo proiettarci nel futuro e ragionare, già adesso – aggiunge Meloni – sulla necessità di far convivere la produzione di elettricità, il risparmio energetico e la tutela dell’ambiente con lo sviluppo delle attività e dei loro servizi e produzioni”.

Confartigianato Nazionale sottolinea come questi dati impongano una riflessione urgente sulla sostenibilità energetica della transizione digitale. “Non possiamo permetterci – rileva il Presidente Nazionale di Confartigianato Marco Granelliche l’innovazione si trasformi in un boomerang. È necessario pianificare infrastrutture capaci di affrontare questa crescente richiesta di energia, investire in efficienza e promuovere un equilibrio tra sviluppo tecnologico e responsabilità ambientale”.

A livello regionale i consumi elettrici dei data center si concentrano in Lombardia che da sola, con 302,3 GWh, totalizza il 59,3% del totale nazionale, seguita da Lazio (66,8 GWh, pari al 13,1% dei consumi nazionali), Emilia-Romagna (32,5 GWh, pari al 6,4%) e Piemonte (29,8 GWh, pari al 5,8%).

In queste quattro regioni si addensa l’84,6% dei consumi elettrici dei data center italiani e quasi la totalità dell’aumento avvenuto negli ultimi anni.

Nella classifica provinciale, Milano si conferma il polo principale per l’elaborazione dei dati digitali, con 212,8 GWh di energia assorbita nel 2023, pari al 41,8% del totale nazionale del settore. Seguono Roma (63,5 GWh), Bergamo (55,9 GWh) e Torino (26,1 GWh).

Nel più ampio settore della produzione di software, servizi informatici e data center, Confartigianato segnala che i consumi energetici ammontano a 898,2 GWh, con un aumento del 50,6% tra il 2019 e il 2023. Anche in questo caso la Lombardia guida la classifica nazionale con il 46,8% dei consumi, pari a 420,6 GWh nel 2023. Seguono il Lazio con 153 GWh (17% del totale), la Toscana con 60,9 GWh (6,8% del totale) e l’Emilia-Romagna con 53,5 GWh (6% del totale). Insieme, queste quattro regioni coprono oltre tre quarti della domanda elettrica del comparto. A livello provinciale, è ancora Milano a svettare con 283,1 GWh, seguita da Roma (148,0 GWh), Bergamo (82,7 GWh) e Torino (36,7 GWh). Solo queste quattro province concentrano oltre il 60% dei consumi del settore.

Per i trend di crescita dei consumi di energia nei settori dell’economia digitale tra il 2019 e il 2023, si piazza al primo posto l’Emilia Romagna (+144,4%), seguita da Piemonte (+82,2%), Lombardia (+81,5%), Campania (+73,2%) e Toscana (+60,6%). L’aumento di consumi elettrici a livello provinciale vede un boom straordinario a Siena (+1.047,5%), Lodi (+699,2%), Parma (+375,7%), Bergamo (+318,0%) e Monza e Brianza (+235,5%).