LEGGE URBANISTICA – 5 SI da Confartigianato Edilizia per approvare la Legge Urbanistica. Certezze e nuovo sviluppo per le 22mila imprese delle costruzioni. Giacomo Meloni, Presidente Confartigianato Edilizia Sardegna: “Solo 200 giorni per cancellare 30 anni di attese: fate presto”. In Sardegna 22.378 imprese attive nelle costruzioni (13.011 artigiane) con oltre 40mila addetti. Tra il 2008 e il 2017, il comparto ha perso il 34,4% della sua forza, con oltre 22mila imprese che hanno cessato definitivamente l’attività, lasciando per strada più di 45mila lavoratori.
Sono 5 i SI di Confartigianato Edilizia Sardegna per sollecitare l’approvazione della Legge Urbanistica.
SI per dare certezze amministrative e normative a cittadini e imprese, SI per eliminare, ora e in futuro, ogni dubbio interpretativo, SI per affrontare le nuove necessità del mercato, SI per tagliare i tempi di approvazione dei progetti e burocrazia, SI per migliorare e riqualificare, con più facilità, il patrimonio esistente riducendo il consumo del suolo.
“I nostri SI per la nuova Legge Urbanistica sono forti, concreti, motivati – afferma Giacomo Meloni, Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – e li diciamo con convinzione per scongiurare altri anni di incertezze, di impossibilità di lavorare con serenità e per non perdere l’occasione storica, forse unica e ultima, di mettere insieme, seppur nelle rispettive diversità, particolarità e necessità, maggioranza e opposizione, imprese e ambientalisti, cittadini e amministrazioni”. “Questi SI sono anche un impegno verso le imprese che continuano a soffrire e combattere la crisi – continua Meloni – verso i lavoratori che, ogni giorno nelle proprie aziende, lottano per il proprio posto di lavoro, e verso i territori che credono in un futuro migliore e in uno sviluppo che non sia fatto solo di promesse e parole”.
“Vogliamo essere più concreti e ribadire che siamo favorevoli alla proposta dell’Assessore Regionale dell’Urbanistica, Cristiano Erriu – prosegue il Presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – che stabilisce regole chiare per un ordinato sviluppo urbanistico”. “Gli ampliamenti delle strutture ricettive, che necessitano di nuovi e più adeguati servizi da offrire alla clientela – precisa Meloni – non comportano, come non lo è stato finora, un automatico deturpamento dell’ambiente o la sua cementificazione”. “Certamente – riprende – è necessario rispondere concretamente alle necessità di un turismo chiamato a proporre strutture con standard adeguati alle aspettative di un target medio alto, sempre più esigente. Accogliamo con favore l’approvazione in Commissione Urbanistica dell’articolo che prevede gli incrementi volumetrici nella fascia dei 300 metri dal mare perché prevede delle regole equilibrate e finalizzate alla qualità urbanistica. Siamo inoltre favorevoli all’articolo 43 della Legge che riteniamo non debba essere stralciato”.
Confartigianato Edilizia Sardegna ricorda i numeri del comparto e della crisi dell’edilizia che continua ininterrottamente dal 2008.
Attualmente nell’Isola sono 22.378 le imprese attive delle costruzioni, di cui il 58,1% sono artigiane (13.011 realtà), che impiegano oltre 40mila addetti. Tra il 2008 e il 2017, il comparto ha perso il 34,4% della sua forza, con oltre 22mila imprese che hanno cessato definitivamente l’attività, lasciando per strada più di 45mila addetti.
Crollo verticale anche del valore aggiunto: tra il 2007 e il 2016 è calato del 27,7%, corrispondente a un mancato giro d’affari di 652 milioni di euro. Infatti, se nel 2007 era di 2 miliardi e 351milioni nel 2015 è passato a 1 miliardo e 657 milioni. Netta ripresa, invece, nel 2016 con +42 milioni di euro di crescita (+2,5%) rispetto all’anno precedente attestandosi a 1 miliardo e 699milioni di euro. Nel 2017 l’incidenza sul valore aggiunto delle Costruzioni sull’economia regionale della Sardegna è stata del 5,6%.
Secondo recenti calcoli, nell’Isola la riforma andrebbe a interessare circa 120mila persone, tra diretto, indotto e famiglie.
L’indotto coinvolgerebbe le imprese produttrici di materie prime e semilavorati (sabbie, cementi, malte ma anche marmi e graniti), quelle dell’autotrasporto merci, della lavorazione del ferro, degli infissi, dell’impiantistica e dei mobili, non dimenticando professionalità quali ingegneri, architetti, geometri e periti edili. Le famiglie interessate, invece, sarebbero quelle degli imprenditori e dei lavoratori.
“Crediamo non siano da sottovalutare anche gli investimenti che, con la nuova Legge, potrebbero arrivare da oltre Tirreno – riprende il Presidente di Confartigianato Edilizia – piccole o grosse società che investirebbero, oltre che nella ristrutturazione o nella costruzione, anche in servizi e infrastrutture come, per esempio, strade e porti o attività legate alla salvaguardia del paesaggio, del rimboschimento, della tutela della flora e della fauna”.
Da Meloni anche un passaggio sulle prossime elezioni. “Presto ci saranno le elezioni Regionali e sarà necessario far sapere a chi si candiderà, e ci rappresenterà, che occorrono norme urbanistiche che ci consentano di svolgere e far crescere la nostra economia, la nostra società e il nostro territorio, i quali sono “naturalmente” e fortemente orientati verso il turismo moderno e sostenibile, in sintonia con quanto il mercato ci chiede. Anche su questo ci sarà il nostro forte impegno di sensibilizzazione”.
Infine l’appello: “Per approvare la Legge, che le nostre imprese attendono da 30 lunghi anni, il Consiglio ha solamente 200 giorni. Quindi, siamo alla vigilia di scelte che, a distanza di parecchi decenni, rappresenteranno un’importante sfida per il futuro dell’Isola, e che, in ogni caso, metteranno il comparto delle costruzioni della Sardegna al centro di un generale processo di revisione del sistema costruttivo. Ai Consiglieri diciamo: fate presto e scongiuriamo, insieme, la prosecuzione della paralisi dell’edilizia sarda”.