Unatras, l’Unione delle Associazioni nazionali più rappresentative dell’autotrasporto, di cui fanno parte Confartigianato Trasporti, Fai Conftrasporto, Fiap, Fita Cna, Sna Casartigiani, Unitai, Lega delle Cooperative, Confcooperative e AGCI, ha scritto al Ministro e ViceMinistro delle Infrastrutture e Trasporti per manifestare il disagio della categoria sugli attesi provvedimenti legislativi e, in particolare, sugli interventi contro il caro gasolio, che tardano a concretizzarsi.

Nella lettera, le 9 sigle firmatarie esprimono “il malcontento diffuso che si registra sui territori per la mancata erogazione delle importanti risorse, rese disponibili dall’Esecutivo, ma non ancora fruibili per mancanza dei correttivi necessari per la loro pratica spendibilità”.

“Migliaia di realtà imprenditoriali stanno eroicamente resistendo ma rischiano di non aver più forze per andare avanti – scrive Amedeo Genedani, Presidente Nazionale di Confartigianato Trasporti e di Unatras perché si sentono abbandonate al loro destino dovendo far fronte ad una situazione che rischia di diventare insostenibile dopo aver ricevuto promesse e rassicurazioni sull’imminente spendibilità delle risorse a loro destinate”.

Le rappresentanze dell’autotrasporto si riferiscono alla cifra totale di 310 milioni, di cui 200 milioni stanziati dalla Legge di Bilancio 2023, che non sono ancora stati erogati.

Unatras sottolinea anche come vi sia “il rischio che la situazione possa degenerare e produrre forme di protesta incontrollate, come quelle registrate lo scorso anno, sempre, totalmente e incondizionatamente condannate da tutte le Associazioni di Categoria, dovute all’esasperazione di chi non ce la fa più”

L’Unione degli Autotrasportatori ha già deciso di convocare gli organi esecutivi “per valutare le eventuali iniziative di autotutela più opportune” chiedendo, quindi, un incontro urgente per scongiurare azioni di protesta che sembrano oggi meno lontane rispetto a qualche mese fa. In risposta a questa richiesta, il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha convocato le associazioni di categoria per giovedì 16 marzo.

Una situazione di disagio della categoria, confermata anche da Confartigianato Trasporti Sardegna secondo la quale “la fine degli sconti sull’accisa nei carburanti e l’incremento dei pedaggi autostradali nel 2023 potrebbero determinare un aumento annuo dei costi pari a 10.300 euro per ogni veicolo pesante”. Per gli autotrasportatori artigiani sardi, “tale repentini aumenti, alle imprese del settore potrebbero creare una crisi di liquidità e metterle nella condizione di non riuscire a rispettare le scadenze con problematiche che ricadrebbero su costi e tempi di consegna delle merci essenziali per tanti settori economici. E’ quindi urgente intervenire a sostegno del comparto dell’autotrasporto, con misure specifiche che diano sollievo ad un settore essenziale per la movimentazione delle merci, dei beni alimentari e di prima necessità perché le aziende riescono a stare dentro i costi”.