Il caro carburante stritola l’autotrasporto ma dei 500 milioni che il Governo ha stanziato per mitigare gli effetti del caro gasolio non c’è traccia: di certo bloccati, forse scomparsi.
Sono, infatti, passati 85 giorni dal Decreto che, oltre a stanziare il mezzo miliardo di euro che ora non si trova, tagliava di 25 centesimi il costo del carburante e approvava una lunga serie di norme per il trasporto merci che avrebbero garantito maggiori condizioni di equilibrio all’interno del settore.
Preoccupata per la situazione, che non trova spiegazioni plausibili, Confartigianato Trasporti, insieme ad altre sigle del settore riunite in UNATRAS, ha scritto al Presidente del Consiglio, Draghi, al Ministro delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibili, Giovannini, e alla ViceMinistra, Bellanova, per sollecitare l’erogazione dei milioni già destinati dal Decreto Energia, in modo da permettere agli autotrasportatori di affrontare l’impennata del prezzo del gasolio attraverso un credito d’imposta sull’acquisto del carburante.
Sul piede di guerra anche le imprese sarde del trasporto merci, pronte a non tollerare silenzi e assenza di risposte da parte del Governo.
“Ancora una volta evidenziamo la drammatica situazione in cui versa il comparto dell’autotrasporto che, più di altri settori, sta facendo i conti con tutti i pesantissimi effetti dovuti alla difficile congiuntura economica e sociale – commenta Giovanni Mellino, Coordinatore di Confartigianato Trasporti Sardegna – settore che rischia, a causa dell’aumento vertiginoso dei costi energetici, il blocco totale dei mezzi e conseguentemente della circolazione delle merci. In Sardegna maggiormente a rischio anche a causa dei costi delle navi”
Nella lettera inviata a Draghi, Giovannini e Bellanova, Confartigianato Trasporti sottolinea come “ancora ad oggi, le imprese di autotrasporto non hanno potuto godere di alcun sostegno tangibile che pure a loro è dedicato, vedendo di contro nuovamente un’inarrestabile corsa al rialzo dei prezzi dei carburanti che ha annullato anche qualsiasi positivo effetto dello sconto di 0,25 cent/litro gasolio alla pompa, visto che il prezzo finale è tornato al livello insopportabile di 2 euro/litro”.
L’Associazione degli Autotrasportatori Artigiani denuncia anche come “su questo tema è evidente come ancora nulla sia stato fatto per mettere fine alla vergognosa speculazione in atto, constatato che il prezzo del barile è stabile o addirittura in lieve discesa mentre alla pompa i prezzi continuano a lievitare enormemente”.
“Per tutto questo – continua Mellino – abbiamo scritto al Presidente del Consiglio per lamentare i ritardi incomprensibili che, nonostante le rassicurazioni ministeriali ricevute, stanno ostacolando la concreta esigibilità delle misure proposte che potrebbero dare sicuro sollievo in questo momento di enormi criticità, che sta già provocando malcontento diffuso tra gli operatori e rischia di minare la possibilità di continuare a fare impresa”.
In modo specifico gli autotrasportatori si riferiscono alle azioni riguardanti il credito d’imposta del 28%, previsto nel Decreto Aiuti relativo all’acquisto di gasolio per i mezzi più sostenibili ambientalmente, e i crediti d’imposta previsti nel DL Energia relativamente al costo di acquisto dell’additivo ADBlue e del Gas naturale liquefatto, per i quali si attende l’istituzione dei codici tributo da parte dell’Agenzia delle Entrate e le relative procedure operative.
“Non riusciamo a comprendere come, pur essendo all’ultimo miglio per consentire alle imprese una boccata di ossigeno fondamentale – sottolinea Mellino – vi siano ancora ritardi e non si conosca lo stato dell’arte di misure suggerite e fortemente volute dalle Associazioni di Categoria”. “Così come è indispensabile che l’amministrazione finanziaria definisca al più presto gli importi delle deduzioni forfettarie per le spese non documentate delle imprese di minori dimensioni – rimarca il Coordinatore di Confartigianato Trasporti Sardegna – e il Ministero proceda speditamente al pagamento degli incentivi relativi agli investimenti per il rinnovo del parco veicolare e alla formazione, di cui ancora si attendono la liquidazione delle annualità dal 2019”.
Per Confartigianato Trasporti, adesso fondamentale, che il Ministero delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili fornisca, urgentemente, alle Associazioni di Categoria del settore i dettagli operativi per la pronta esigibilità di tutte le misure messe in campo a favore del settore e consentire di far arrivare alle imprese le risorse nella maniera più tempestiva possibile per la loro stessa sopravvivenza.
“Per le nostre imprese il momento è complicatissimo – conclude Mellino – per questo, lo diciamo sin da ora, la mancanza di risposte concrete non sarà più tollerata dalle Associazioni degli Autotrasportatori, che assumeranno tutte le decisioni conseguenti a tutela di imprese e addetti”.