Nel primo trimestre 2023, in Sardegna risultano registrate e attive 201 Start Up innovative, in calo di 17 unità rispetto al 1° trimestre 2022, quando erano 218. Contrazione osservata anche a livello nazionale: nel primo scorcio di quest’anno operano 14.029 aziende, in diminuzione di 333 unità rispetto alla allo stesso periodo del 2022.
A livello provinciale a Cagliari ne sono presenti 96, a Sassari-Gallura 65, e a Oristano e Nuoro 20 ciascuna.
Le start up innovative, sono giovani aziende ad alto contenuto tecnologico, con forti potenzialità di crescita, iscritte nella sezione speciale del Registro delle Imprese, che hanno come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di un prodotto o servizio ad alto valore tecnologico
Sono questi i dati dell’analisi su questa tipologia di impresa realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su dati 2022-2023 UnionCamere-Infocamere, Istat e Ministero del Lavoro.
“Anche nei quasi tre anni di pandemia – afferma Fabio Mereu, VicePresidente di Confartigianato Imprese Sardegna – queste hanno continuato la loro avventura imprenditoriale dando continuità alla rigenerazione del tessuto produttivo. I dati, seppur in leggero calo, dimostrano come nell’Isola le idee imprenditoriali non manchino e come le nuove, e giovani, micro e piccole imprese siano attente alla potenzialità del cambiamento”. “Queste, infatti, pur di migliorare, sono pronte a sperimentare il più possibile i propri prodotti o servizi innovando il processo produttivo – continua il VicePresidente – nuovi materiali, perfezionamento di strumenti già esistenti, dispositivi tecnologici avanzati. Intuizioni che possono apportare un valido contributo e garantire una maggiore competitività alle imprese”. “Grazie a questa costante attività di miglioramento – rimarca Mereu – cresce la propensione a individuare soluzioni creative e l’utilizzo di nuove tecnologie. Per questo l’artigianato sardo contribuisce a mantenere elevata la qualità del made in Sardegna e made in Italy”. “Il futuro dell’artigianato non può trascurare le start up innovative e Confartigianato sta presidiando le opportunità che consentono agli nuovi imprenditori di innovare prodotti e processi produttivi – conclude il VicePresidente Regionale – per questo ribadiamo come sia fondamentale che la Politica Regionale continui a impegnarsi per creare le condizioni favorevoli all’innovazione e alla nascita e allo sviluppo di nuove aziende nell’ottica di fornire un contributo rilevante alla crescita dell’economia e dell’occupazione, specie quella giovanile, favorendo la diffusione di conoscenza nel sistema imprenditoriale. Una sfida quotidiana che ha come protagonista il patrimonio intellettivo e creativo delle nostre imprese artigiane”.
ANALISI
Per quanto riguarda la distribuzione nazionale per settori di attività, il 76,7% delle startup innovative fornisce servizi alle imprese come la produzione di software e consulenza informatica, per il 40,2%, l’attività di Ricerca e Sviluppo per il 14,1%, l’attività dei servizi d’informazione per 8,5%. Il 15,1% opera nel manifatturiero: su tutti la fabbricazione di macchinari al 2,8% e la fabbricazione di computer e prodotti elettronici e ottici al 2,2%. Infine, il 3,1% opera nel commercio.
Analizzando la distribuzione geografica del fenomeno, la Lombardia rimane la regione in cui è localizzato il maggior numero di startup innovative: 3.885, pari al 27,0% del totale nazionale. Seguono il Lazio (1.729, 12,0% del totale), la Campania con 1.317 startup (9,2%), l’Emilia Romagna (1.086, 7,6% del totale nazionale). A breve distanza compare al quarto posto il Veneto con 1.081 startup (7,5%). Segue il Piemonte, con 777 (5,4%). In coda, con la Sardegna 16esima, figurano la Basilicata con 146 (1,0%), il Molise con 81 (0,6%) e la Valle d’Aosta con 21 (0,2%) startup innovative.
Il Trentino-Alto Adige è la regione con la più elevata incidenza di startup innovative in rapporto al totale delle società di capitali con meno di cinque anni e cinque milioni di fatturato annuo: circa il 5,5% è una startup innovativa. Seguono in graduatoria la Lombardia (5,1%) e il Friuli-Venezia Giulia (5,3%). Chiudono la classifica la Sicilia, la Sardegna e la Puglia (tutte con poco più del 2,5%).
Milano è di gran lunga la provincia in cui è localizzato il numero più elevato di startup innovative: alla fine del primo trimestre 2022 esse erano 2.720, il 18,9% del totale nazionale. Al secondo posto compare Roma, unica altra provincia oltre quota mille (1.555 startup, 10,8% nazionale). Tutte le altre province maggiori sono molto staccate: nella top-5 figurano, nell’ordine, Napoli (657, 4,6%), Torino (513, 3,6%) e Bologna (345, 2,4%). La top-10 è completata da Bari, Padova, Salerno, Bergamo e Brescia. In ciascuna delle prime 20 province in graduatoria sono localizzate più di 160 startup; per contro, le ultime 10 province della classifica presentano meno di 16 startup. Infine, le città dove sono localizzate rispettivamente solo 4 startup innovative sono Vibo Valentia e Vercelli.