Trasporti e benessere: un settore potrà lavorare, mentre l’altro dovrà rispettare la chiusura.
E’ questa la doppia condizione che vivranno due settori dell’economia artigiana della Sardegna, durante il prossimo weekend, tra l’altro festivo, in lockdown.
Se autisti e camion potranno continuare a consegnare beni, medicinali e derrate alimentari, gli acconciatori, i centri estetici e gli onicotecnici dovranno, purtroppo, sospendere l’attività.
Nel primo caso, gli autotrasportatori e i tir, nei giorni dal 2 al 6 aprile prossimi, potranno circolare liberamente in Sardegna e su tutto il resto del territorio italiano per consegnare i beni e derrate alimentari. Lo ha stabilito il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che, con un decreto, ha sospeso, temporaneamente, il calendario 2021 dei divieti di circolazione dei mezzi pesanti da 7,5 tonnellate, e revocato il divieto di circolazione dei mezzi pesanti sulle strade extraurbane.
“E’ stata presa una tempestiva, giusta e saggia decisione caso in un momento così delicato per il Paese e per il – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – il provvedimento è necessario per far fronte all’emergenza Coronavirus, superare un ulteriore elemento di criticità del sistema trasporti, e agevolare i flussi di traffico”.
In Sardegna operano oltre 3.500 imprese di autotrasporto: 523 nella provincia di Cagliari, 314 in quella di Oristano, altrettante in quella di Nuoro, 1929 nel Nord Sardegna e 439 nel Sud Sardegna.
Al contrario, invece, le notizie, purtroppo, non sono invece positive per i settori dell’acconciatura, ricostruzione unghie ed estetica. Da sabato 3 aprile a lunedì 5, tutte le attività inerenti ai servizi alla persona sono sospese e, di conseguenza, e chiamate a un ulteriore sacrificio. Anche nell’Isola, infatti, come su tutto il resto del territorio nazionale si applicano le restrizioni previste per le zone rosse.
“Sappiamo quanti sacrifici abbiano fatto le imprese e quanto sia duro non lavorare, anche se per 1 solo giorno, le saracinesche dei propri laboratori – afferma Daniele Serra, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna – queste attività hanno fatto sforzi enormi, economici e organizzativi investito in innovativi sistemi di sanificazione, puntato su formazione, comunicazione e gestione della sicurezza, ma soprattutto hanno protetto il cliente, anche quando le attività avevano le saracinesche abbassate. Anche per questo chiediamo agli artigiani di fare un ultimo sacrificio per tornare il più velocemente alla normalità. La situazione è delicata e occorre far fronte comune contro una malaugurata crescita dei contagi”.
Dagli ultimi dati elaborati dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, su fonte ISTAT e MEF del 2019, i barbieri e i parrucchieri in Sardegna sono 2.447, con 5800 dipendenti; sul totale delle imprese, ben 2.179 sono artigiane (89,0%), che danno lavoro a oltre 5.200 addetti.