Sono 1.426 le imprese delle panificazione che operano in modo regolare in Sardegna e che sono da tutelare e valorizzare.

Il Segretario Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna, Stefano Mameli in audizione in Quinta Commissione Regionale: “Sì alla legge di tutela, promozione e valorizzazione”.

“E’ necessario proteggere l’attività di panificazione e migliorare l’informazione al consumatore – ha affermato Stefano Mameli, Segretario di Confartigianato Imprese Sardegna, presentando le proposte dell’Associazione in audizione presso la Quinta Commissione del Consiglio Regionale – la Sardegna necessità di una Legge che metta i fruitori nelle condizioni di riconoscere subito il vero pane sardo da quello importato”.

“Soprattutto è necessario tutelare le imprese che, anche in questi anni di crisi e calo dei consumi – ha continuato – hanno comunque tenuto con forza e determinazione, sorretti dalla loro qualità. Sopravvivenza messa in pericolo però, negli ultimi due anni, dalla concorrenza sleale del falso pane fresco”.

Per Confartigianato “le due proposte di legge sulla panificazione che si stanno presentando, molto simili tra loro, sono condivisibili per gli obiettivi di tutela dei prodotti e dei panificatori artigiani. La valorizzazione e tutela dell’artigianalità di questa produzione deve essere alla base del dettato normativo”.

“Per questo condividiamo l’articolato che risponde alle esigenze non solo dei panificatori artigiani ma anche dei consumatori. Riteniamo anche il ricorso ad una seria disciplina dei requisiti del responsabile dell’attività produttiva, soprattutto laddove interviene sulla formazione professionale e sulle modalità di vendita, per la quale si accoglie con favore l’obiettivo di una netta differenziazione dei prodotti”.

Confartigianato esprime anche apprezzamento sull’istituzione di un registro e su tutte le attività di sensibilizzazione e promozione che si potranno attuare, soprattutto se fatte in maniera coordinata fra gli assessorati competenti. Per l’Associazione “occorrerà prestare particolare attenzione agli aspetti di controllo e vigilanza affinché non venga sminuita l’importanza della panificazione tipica”.

Mameli sottolinea anche come sia necessario “trattandosi di produzioni artigiane è opportuno trovare una modalità di raccordo tra Assessorato dell’Agricoltura e Assessorato dell’Artigianato, e che quest’ultimo non venga estromesso da questi processi. Nel momento in cui si parla di filiera, occorre che la filiera la facciano, in primis, le istituzioni”.

 

In conclusione, Confartigianato crede che “in merito alle attività di coinvolgimento dei portatori di interesse che entrambe le proposte riportano, si chiede che venga previsto anche il coinvolgimento delle principali Associazioni di categoria dell’artigianato, come soggetti chiamati a rappresentare gli interessi dei panificatori artigiani”.