I dati ci dicono come negli ultimi 10 anni il settore abbia sofferto tanto e Confartigianato Sardegna, lavorando per ridurre al minimo i disagi verso gli imprenditori, lo ha sempre denunciato. E’ stato un decennio durissimo, iniziato con la crisi dei subprime americani nel 2008 e conclusosi con la pandemia e la guerra”.

E’ questo il commento della Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai, e del Segretario Regionale, Daniele Serra, ai dati diramati questa mattina dalla CGIA, sulla demografia delle imprese artigiane https://www.cgiamestre.com/gli-artigiani-si-arrendono-negli-ultimi-10-anni-sono-diminuiti-di-quasi-300-mila-unita/

In questi due lustri, paradossalmente, una ripresa si è vista proprio negli ultimi 2 anni – continuano Lai e Serracon all’intervento pubblico, con le garanzie finanziarie statali, i “Sostegni” e i “Ristori”, e con il Superbonus e gli altri bonus che nel mercato del “sistema casa”, tra imprese dirette e indotto, interessando la quasi totalità delle attività artigiane, hanno creato lavoro e immesso una notevole quantità di liquidità. A livello regionale un sostegno fortissimo è arrivato dalla Legge 949, grazie ai 70 milioni di euro di finanziamenti arrivati dalla Regione e dagli Assessorati al Bilancio e Artigianato, dietro le richieste di Confartigianato Sardegna”.

Di confortante – proseguono – ci sono i dati che arrivano dalle Camere di Commercio che raccontano come il leggero aumento delle imprese artigiane negli ultimi 2 anni sia dovuto da una, mai registrata, combinazione di fattori. Di positivo c’è anche la nascita di nuove imprese strutturate ma c’è anche una interessante crescita di imprese di servizi per la casa, il cui titolare, nella maggior parte dei casi, è anche l’unico dipendente. Quindi, se è cresciuto in maniera sostenuta il numero delle imprese aperte, il numero degli addetti è rimasto, pressoché, invariato”.

Per l’Associazione degli Artigiani, “molte aziende proseguono un complesso e difficile percorso di resistenza e stanno facendo di tutto per provare a venire fuori dal tunnel buio: noi imprenditori abbiamo il dovere di crederci fino in fondo e l’incidenza della nascita delle nuove imprese è un segnale di conforto. Crediamo che questo 2023 davvero possa essere l’anno decisivo per la ripartenza. Possiamo affermare come i piccoli imprenditori credano nella ripartenza, stiano sfruttando tutte le attuali opportunità e si stiano preparando per quelle che arriveranno a breve. Segno che stanno interpretando le nuove esigenze del mercato”.

Confartigianato Sardegna ricorda anche come i numeri continuino a dimostrare come le piccole e micro imprese, soprattutto quelle artigiane, grazie alla loro flessibilità, rappresentando il vero motore trainante dell’Italia e della Sardegna. Queste, pur riuscendo a combattere e sopravvivere, hanno necessità di tutele e incentivi, che rappresentano la loro “benzina”, per crescere e rimanere sul mercato.

Ciò nonostante, il sentiment che ci arriva dalle imprese è la voglia di riprendere il cammino – proseguono Lai e Serrasperiamo ora che quella voglia, che è palpabile in questi primi giorni dell’anno, non venga delusa dall’indecisione del Governo nazionale sull’utilizzo delle risorse europee legate al PNRR. Abbiamo bisogno di quell’iniezione straordinaria di investimenti per far ripartire l’economia e abbiamo bisogno di regole chiare e snelle, che ci lascino lavorare, liberi dalle zavorre della burocrazia”.

“Riteniamo in ogni caso fondamentale non lasciare soli i nostri artigiani – concludono la Presidente e il Segretario– che stanno affrontando proprio in questi mesi un periodo cruciale per la sopravvivenza delle loro attività. La sfida che dovremo affrontare nei prossimi mesi e anni sarà quella di consentire sia alle imprese che aprono, sia a quelle che resistono, di poter stare sul mercato, creare reddito e di poter competere con il resto del mondo. Gli incentivi per le imprese e i processi di internazionalizzazione, per i quali la nostra Associazione ha lavorato con la Regione, rappresentano punti fermi dai quali continuare a lavorare e sui quali bisogna puntare con sempre maggior forza”.