Crescono i prestiti degli Istituti di Credito isolani verso le imprese artigiane della Sardegna e cresce anche il costo dei finanziamenti.

Se la prima è una buona notizia dopo tanti anni di restrizioni, la seconda pone le attività produttive isolane in una posizione sempre più difficile da sostenere e con fardelli di debiti sempre più pesanti.

E’ questo, in sintesi, ciò che emerge dal Focus “Trend dei prestiti alle imprese”, realizzato dall’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, che ha analizzato la situazione delle erogazioni tra la fine dello scorso anno e il primo trimestre del 2021, secondo i dati della Banca d’Italia.

L’analisi rivela come il credito alle imprese artigiane della Sardegna faccia segnare una importante inversione di tendenza. Dopo anni di ripetuti cali, infatti, migliorano le erogazioni degli Istituti isolani verso le piccole realtà produttive.

Nei primi tre mesi di questo 2021, la rilevazione di fine marzo rivela una crescita delle erogazioni verso le piccole imprese del +12,3%, rispetto alla fine del 2020 quando si registrava un +10.5%, con un ammontare erogato di quasi 3 miliardi di euro verso mpi. Prendendo invece in considerazione le erogazioni verso l’intero comparto produttivo, il trend è in rallentamento passando dal +8,8% di dicembre al +8,5% di questo marzo, con un totale erogato di 9miliardi e mezzo.

Comparando questi dati con quelli, per esempio di 2 anni fa, nel giugno 2019, il trend verso le pmi era del -0,2% e per un totale di 2miliardi e 800milioni erogati, mentre per il totale delle attività produttive il trend era del -1,2% con 9miliardi 113milioni di euro distribuiti.

Il boom di credito verso le piccole imprese è dato dal principale fattore di sostegno dei prestiti verso le imprese ovvero la garanzia pubblica – commenta Maria Amelia Lai, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna questa è la conseguenza della drammatica crisi di liquidità conseguente alla mancanza di oltre 400 miliardi di euro di ricavi, a livello nazionale, per le imprese durante la pandemia”. “Ci troviamo ad affrontare una situazione mai vista – continua la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna ovvero la sostituzione dei fondi provenienti dai pagamenti dei clienti con i prestiti bancari; ciò aumenta gli oneri finanziari e riduce la creazione di valore aggiunto, mentre il maggiore indebitamento richiederà del tempo per essere completamente riassorbito dai bilanci delle imprese”.  

Alla luce di queste tendenze, risulta particolarmente critica la situazione delle imprese nel Mezzogiorno, dove al maggiore aumento della domanda corrisponde un più alto costo del credito. A livello dimensionale nel primo trimestre del 2021 i prestiti alle piccole imprese crescono dell’8,9% e i dati di dettaglio regionale mostrano aumenti per tutti i territori con crescita a doppia cifra per Campania con il +15,6%, Puglia con il +13,3%, Sicilia con il +13,0%, Calabria e, come detto, in Sardegna, entrambe con il +12,3%, Liguria con il +12,2%, Abruzzo e Valle d’Aosta, entrambe con il +11,7%, Basilicata con il +11,3% e Lazio con il +11,2%.

Con l’incremento dei finanziamenti, cresce anche il costo di questi.

A livello generale, nel primo trimestre 2021, alle imprese produttrici in Sardegna è stato applicato un tasso annuale del 5,24%, equivalente a 175 punti base in più rispetto alla media nazionale. Per le PMI, invece, il tasso è schizzato al 9,33% con un gap di +504 punti base rispetto alla media.

Questi dati sul credito verso le MPMI ci dicono come la Sardegna, in questo trimestre, da una parte abbia la quinta miglior performance italiana per le erogazioni e dall’altra abbia il secondo maggior costo dei finanziamenti per le piccole imprese – sottolinea la Presidente Laiciò ci preoccupa molto considerando come le piccole imprese chiedono fondi per investire e crescere”. “Purtroppo, il finanziamento alle piccole aziende resta, ancora legato alla percezione di alto rischio e quindi, così, cresce costo del denaro – sottolinea – invece, spesso, l’impresa artigiana necessita di finanziamenti molto ridotti e quindi poco appetibili dal sistema bancario che lavora più sulle grosse somme. Alla luce di questi dati, è inevitabile chiedersi come le imprese riescano a sostenere gli investimenti. La risposta è evidente: meno credito, più risorse interne (autofinanziamento e capitale proprio”. “Per questo, non ci stancheremo mai di ripetere che per affrontare l’emergenza credito è fondamentale il ruolo dei Confidi Artigiani – rimarca Maria Amelia Laiche in Sardegna operano numerosi, a supporto delle imprese che non dispongono di sufficienti garanzie reali richieste dal sistema bancario in modo generalizzato e di importi sempre più elevati, a volte anche superiori al finanziamento concesso. Nonostante la recessione e le restrizioni nell’accesso al credito questi Istituti si sono confermati strumenti di prim’ordine per lo sviluppo dell’artigianato e della piccola impresa sarda”. “Questi Consorzi – conclude la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna hanno supportato le imprese e migliorato le loro condizioni di accesso al credito e prestato garanzie per centinaia di migliaia di euro. Per questo, ribadiamo come ci sia la necessità di rilanciare il loro ruolo. Come Confartigianato, chiederemo il loro rifinanziamento alla Regione continueremo a essere al fianco delle imprese, informandole e assistendole nelle scelte e nell’affrontare la relativa burocrazia”.