“In questa fase d’emergenza prodotta dal Covid-19, è importante ribadire con forza che la tutela della vita è importante ad ogni età. In queste ore di isolamento “forzato”, diventa fondamentale una nuova “parola d’ordine”: individuare gli anziani e sostenerli contro la solitudine e le difficoltà”.
Sono le parole di Paola Montis, Presidente dell’ANAP Sardegna, l’Associazione dei pensionati artigiani di Confartigianato, che ritiene opportuno puntualizzare alcuni messaggi sbagliati e ribadire la necessità di ogni sforzo per tutelare la salute dei cittadini, in particolare di quelli che sono stati definiti più a rischio.
La Presidente Montis, respinge, in modo fermo, l’idea che spesso emerge dai mezzi di comunicazione di massa e da informazioni ufficiali, che il diffondersi del virus non sia generalmente letale ma che gli anziani e le persone che hanno gravi patologie siano sicuramente più a rischio. Per ANAP Sardegna, in questo modo si veicola un messaggio subliminale che invita a tollerare ed accettare le morti di questi pazienti come fatto ineluttabile, un concetto inaccettabile.
“Pur cogliendo il fatto che queste affermazioni sono volte a tranquillizzare la popolazione allarmata – sottolinea Montis – è necessario ribadire che la vita a tutti i livelli e a tutte le età ha sempre un grande valore e deve essere salvaguardata”.
Soprattutto in questi ultimi giorni, in cui si susseguono gli appelli agli anziani ad uscire il meno possibile nelle prossime due/tre settimane, si sta ampliando la platea di coloro che vivono situazioni fortemente drammatiche dal punto di vista psicologico, spesso in solitudine.
Per Anap Sardegna, rispettando con rigore tutte le precauzioni prescritte dal Decreto del Presidente del Consiglio, è importante individuare gli anziani in difficoltà, resi sempre più fragili dalla situazione del momento, e sostenerli contro la solitudine.
“Diventa fondamentale – riprende la Presidente dell’ANAP Sardegna – aiutare i più deboli contro solitudine e difficoltà. E proprio su questo tema, a breve, verrà realizzata la nuova campagna nazionale per combattere il grande male della solitudine”.
Poi il commento amaro della Montis: “Questa situazione ci porta a pensare come a 65 anni si sia troppo forti e sani per continuare a lavorare ma troppo vecchi per ricevere assistenza ospedaliera”. “In ogni caso – conclude la Montis – invitiamo tutti i soci e i pensionati a evitare allarmismi o psicosi e attenersi con il massimo della responsabilità civica alle disposizioni che verranno date dalle Autorità competenti”.